La maggior parte dei disabili si sente così: ha, come tutti, bisogno di intimità e carezze, ma è costretto a restare immobile, imprigionato in un corpo che rischia di diventare una gabbia. Un problema diffuso, su cui cala il silenzio. A rompere il tabù è la Regione Toscana con una proposta di risoluzione che impegnerà la Giunta ad andare verso il riconoscimento dell’assistente sessuale per i disabili. «Le persone con disabilità, soprattutto i giovani, hanno impulsi sessuali ed è necessario trovare il modo per soddisfarli», spiega Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd.
Il documento segue il disegno di legge presentato al Senato ad aprile 2014 dal parlamentare del Pd Sergio Lo Giudice. A caldeggiare una normativa in materia è il comitato Lovegiver (lovegiver.it), fondato da Maximiliano Ulivieri: «Chi la dura la vince, dicono. E noi vinceremo».
Si fa presto a dire assistente sessuale. Ma quella del love giver è una professione complessa e delicata, che richiede preparazione ed empatia. Si tratta di una figura che in Italia ancora non esiste e che verrà per la prima volta proposta, in via sperimentale, in Toscana.
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