La monogamia seriale non fa bene alle donne

Tre donne diverse: sui 50 anni, separate o divorziate, che vivono sole con figli adolescenti. Tutte e tre coinvolte in rapporti che reputano insoddisfacenti:

  • Marta non è contenta di Gianni perché anche se si divertono molto quando sono assieme (vanno al mare, a ballare, a mangiare fuori) e l’intesa sessuale è ottima, lui le dice che non è totalmente innamorato di lei e ogni tanto ha qualche avventura con altre (le ha sempre avute, anzi, proprio per salvaguardare questa libertà non si è mai sposato)
  • Laura non è contenta di Luigi perché, anche se il rapporto con Luigi è assai migliore di quello che aveva col marito, Luigi continua a sentire la moglie da cui è comunque separato da tempo e ad aiutarla nelle cose materiali, ad esempio le fa piccole riparazioni in casa
  • Cristina è divorziata da tempo, Mario separato da 10 anni. Cristina e Mario si trovano molto bene e hanno un figlio assieme. Negli anni Cristina ha lasciato più volte Mario perché lui continuava a sentire e occasionalmente a vedersi con la moglie, da cui comunque si era separato. La situazione è migliorata solo perché la moglie a un certo punto ha deciso di smettere di vedere Mario.

Per molte donne il rapporto ideale in tutte le fasi della vita sembra essere quello monogamico esclusivo: una coppia chiusa basata su un forte legame affettivo reciproco. Questo è comprensibile quando si ha 20 anni e l’obiettivo è uscire dalla famiglia di origine, ‘mettere su casa’ e fare dei figli. Un rapporto reciproco esclusivo con una persona su cui si ha una fiducia totale dà maggiore tranquillità se si vogliono fare dei figli e assumersi l’onere di mandare avanti un appartamento.

Ma quando si è adulte e come single si è trovato un autonomo equilibrio sia da un punto di vista economico che nella gestione dei figli, rapporto esclusivo e fiducia totale non sono più così indispensabili, soprattutto se l’alternativa (vedi dopo) è rimanere sole.

Molte donne tuttavia, anche in questa fase della loro vita continuano a desiderare rapporti monogamici, anche perché fin da piccole sono abituate a creare legami esclusivi con le persone significative, ad esempio con le amiche.

Molti uomini separati, al contrario, apprezzano la ritrovata libertà affettiva e di vita, e sono poco disponibili, sia razionalmente che emotivamente, a chiudersi di nuovo in un rapporto esclusivo. E’ noto che molti uomini sono incapaci o vivono male legami molto stretti, e che amano la varietà sessuale.

E così uomini e donne anche in questa fase della vita continuano a non trovarsi: molte donne adulte separate o divorziate vivono male i rapporti occasionali o di amicizia erotica che non evolvono in una coppia esclusiva, e quando la delusione è troppo forte scelgono di tornare sole. In alcuni casi gli uomini le seguono nel loro desiderio di coppia chiusa, ma poi si sentono soffocati e il rapporto non dura.

La vita affettiva di molte donne risulta così una successione di rapporti monogamici intervallati da periodi, a volte anche lunghi, di solitudine. Col passare del tempo l’intraprendenza delle donne, a causa delle delusioni, diminuisce, e i periodi di solitudine diventano sempre più lunghi.

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.