Secondo alcuni studi, citati in questo articolo, lavorare a maglia ha una serie di benefici che le persone ricercano praticando yoga. In particolare:
Il movimento ripetitivo della maglia, che si traduce in sciarpe, maglioni o guanti, fa sì che il cervello rilasci endorfine, distraendo dai dolori mentali e fisici.
Lavorare a maglia riduce l’ansia e lo stress, stimola gli emisferi cerebrali e rallenta il declino delle capacità cognitive. Il lavoro delle mani viene migliorato, riducendo i rischi di artrosi, o altri problemi come l’infiammazione del tunnel carpale.
Sono inoltre numerosi i benefici sullo stato d’animo di chi lavora ai ferri, perché aumenta l’autostima grazie anche a dei processi di socializzazione più veloci ed efficaci. Non è dunque per nulla inappropriato il parallelo che sempre di più è fatto con lo yoga: il knitting e lo e yoga riducono lo stress, riconnettono con la parte più profonda di noi e sono antidepressivi.
Lavorare a maglia attiva le aree del cervello deputate al pensiero e alla meditazione. Nello yoga la meditazione è uno degli otto pilastri. Una mente meditativa favorisce il fluire delle energie e porta al rilassamento fisico. Secondo specifici studi, inoltre, anche il movimento degli occhi che segue il lavoro del filo sulla maglia, tra ferro e ferro, da un lato all’altro, può essere un aiuto: quello stesso movimento oculare è una tecnica utilizzata nello yoga.
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