In un recente corso di massaggio tantra le coppie per svolgere i vari esercizi venivano formate dividendo i partecipanti in due file, quella di chi sceglie e l’altra di chi, a occhi chiusi, viene scelto. Prima della scelta veniva ribadito che chi non trovava un partner gradito poteva rifiutarsi di formare una coppia. In questo modo, alcune persone (in genere le più anziane o le meno attraenti) rimanevano senza partner e non svolgevano l’esercizio.
Quando a un certo punto uno di quelli che rimanevano senza partner si è lamentato, dicendo che si sentiva rifiutato, il conduttore del gruppo gli ha risposto che aveva un problema di abbandono su cui doveva interrogarsi e ‘lavorare’ a livello psicologico.
Il problema in realtà era che il conduttore aveva strutturato male il programma.
Nei corsi di massaggio tantra (e di tantra in generale) si fanno massaggi di coppia dove entrambi i partecipanti sono nudi o quasi nudi (vestono solo gli slip oppure un telo intorno ai fianchi alla maniera indiana), e il massaggio può prevedere, a seconda dei livelli, anche carezze del seno, dei glutei, dei genitali e la stimolazione dei genitali. Alcuni dei partecipanti arrivano già in coppia e svolgono tuti gli esercizi con il partner, altri invece si iscrivono da soli e per fare pratica e imparare la tecnica (che poi tornati a casa useranno con amici, amanti o clienti paganti) devono far coppia con sconosciuti.
Per facilitare lo svolgimento del corso, il conduttore deve far svolgere, all’inizio del corso, una serie di esercizi che hanno lo scopo di far familiarizzare sia da un punto di vista relazionale che fisico tutti i partecipanti. Si tratta ad esempio di condivisioni in piccoli gruppi dove ognuno racconta le aspettative e i timori relativi al corso, o alcuni aspetti e preferenze della propria vita affettiva e sessuale. A livello fisico, si tratta invece di esercizi come quello dove i partecipanti camminano e quando si incontrano si guardano negli occhi e si abbracciano, oppure altre attività di contatto fisico a basso impatto emotivo, ad esempio ricevere carezze bendati ma vestiti, o massaggi non genitali in piccolo gruppo.
Grazie a questo tipo di attività si crea nel gruppo un piacevole sentimento di vicinanza fra i partecipanti che rende poi possibile formare le coppie semplicemente tirando a sorte e senza rifiuti di partner.
Queste attività inoltre riducono la possibilità che i partecipanti abbiano sensazioni negative mentre sono impegnati nel massaggio tantra vero e proprio.
Nel corso in questione, il conduttore del gruppo aveva saltato completamente questa fase di rottura del ghiaccio, passando immediatamente alla pratica del massaggio tantrico di coppia. Il problema dunque non era del partecipante (chiunque in quella situazione si sarebbe sentito rifiutato), ma del conduttore. In prima giornata inoltre due partecipanti hanno avuto difficoltà psicologiche sostanziali nello svolgimento dei massaggi, una ha addirittura interrotto l’esercizio di massaggio.
Conduttori che a ogni workshop continuano a creare un setting dove qualcuno si sente rifiutato o vive le attività come minacciose mostrano una scarsa attenzione al benessere dei partecipanti e una scarsa capacità di condurre gruppi.
Autore © Leonardo Evangelista. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.