Mio figlio innamorato mi ha spiegato (finalmente) come funzionano gli uomini

Lui, quindicenne, ama pazzamente la sua Veronica (il nome è di fantasia altrimenti mi uccide). Lui Veronica la pensa ardentemente, come solo un quindicenne sa fare. E — posso giurarlo — soffre sinceramente per lei. Insomma, lui la ama! Eppure, il piccolo uomo che ama — fatte salve le eccezioni che confermano la regola — alla Veronica che lo tartassa di messaggini non risponde (quasi) mai!
Mi sorprendo allora a considerare, per la prima volta, che esista davvero l’eventualità che non ci sia dolo (e tantomeno strategia) nei prolungati mutismi dei maschi ai miliardi di messaggi d’amore che noi (donne innamorate) continuiamo a mandare senza soluzione di continuità.

Espongo il caso (quasi clinico): lei lo pensa intensamente, in ogni secondo della sua giornata, e gli scriverebbe anche con tale cadenza se non si sentisse stupida e invadente. Così dilaziona quanto può, lei. E qualunque cosa faccia, dalla più importante alla più banale, finisce per comunicarla al suo lui, perché lei lo ama e se lo ama non può resistere: deve scriverglielo e riaverne (ovviamente) congrua conferma. Il telefono (di lei) tuttavia tace o, al massimo, registra un qualche monosillabo qua e là. Ma è quando arriva la sera che (questa è statistica!) lei non riesce più a trattenere dubbi e frustrazioni — largamente esondate oltre la soglia di sicurezza — e tataaà!: lo folgora con un acidissimo messaggino in cui gli rinfaccia di averla abbandonata, dimenticata e perché no anche tradita.

E qui l’incredibile scoperta: lui, letto l’indecifrabile (a suo dire) resoconto serale della sua amata, corre da me — sua madre — sconvolto. Mi chiede lumi e cade dal pero (ma veramente!) con la bocca spalancata, esterrefatto di fronte alle (comprensibili per me) scenate di lei. E a me, che cerco di spiegargli cosa significhi per una donna sentire vicina l’altra persona e bla e bla e bla, lui angelicamente replica, alle otto di sera: «Ma mamma, le avevo scritto stamattina!!!!».
Il caso sembra dunque risolto. Lampante: uomini e donne hanno semplicemente progettisti diversi (alle spalle).

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Come discutere in coppia senza farsi male

È normale che in una coppia vi siano di tanto in tanto motivi di contrasto e che questi contrasti provochino discussioni o litigi. Quello che fa la differenza fra coppia e coppia è la qualità della comunicazione durante le discussioni: una buona comunicazione riduce il conflitto. Una cattiva comunicazione lo esaspera e lo rende cronico.

 

Ci sono alcuni comportamenti comunicativi che facilitano l’accordo e riducono le distanze e altri che invece peggiorano le cose. Vediamo alcune semplici regole.

 

  1. Non alzare la voce. Se cominci tu la discussione evita di gridare; se non ce la fai rimanda la discussione a un altro momento. Se invece è il tuo partner il primo a perdere la calma a seconda dei casi: evita la discussione oppure segnala al tuo partner che sta diventando aggressivo (‘Ti stai arrabbiando’, ‘Sei molto arrabbiato’, ‘Se mi parli gridando non posso risponderti’). Se il tuo partner è violento esci di casa, chiedi aiuto ai vicini, ai servizi sociali e/o alle forze dell’ordine.

 

  1. Quando parli dei comportamenti del tuo partner che ti scontentano o feriscono, usa frasi che il cui soggetto è ‘Io’ e in cui esprimi l’emozione provocata dal comportamento del tuo partner. Ad esempio ‘Quando (io) ti vedo così scostante ho paura che non ti importi niente di me’. Evita invece frasi il cui soggetto è ‘Tu’. Ad esempio: ‘Non ti importa niente dei miei bisogni’.

 

  1. Parlando del comportamento del tuo partner, non usare i termini ‘sempre’, ‘mai’, ‘niente’ o simili espressioni assolute. Ad esempio: ‘Non mi ascolti mai’, ‘Ti arrabbi sempre’.

 

  1. Non interrompere il tuo partner.

 

  1. Di tanto in tanto, fai una sintesi di quello che ha detto il tuo partner, in questo modo dimostri di avergli prestato attenzione e averlo capito: ‘Se ho capito bene, pensi che…’

 

  1. Non pretendere di poter leggere la mente del tuo partner: ‘Mi vuoi far credere che ….’

 

  1. Non allargare la discussione ad altri temi e non rivangare cose vecchie: ‘E poi visto che ci siamo ti dico anche che mi dai proprio sui nervi quando……’

 

  1. Non perdere tempo a discutere dettagli insignificanti: ‘Era novembre di 3 anni fa’. ‘No, ricordo benissimo che era ottobre’.

 

  1. Non offendere: ‘Sei uno str…’

 

 

Vediamo un esempio sintetico:

 

Marco: ‘Non mi parli mai di te’ (errore 2: frasi il cui soggetto è ‘tu’ e 3: frasi con ‘mai’, ‘sempre’ o simili)

 

Laura, interrompendo: ‘Non è vero, la settimana scorsa mentre eravamo in macchina ti ho raccontato di quanto mi sento sola’ (errore 4: interrompere)

 

Marco: ‘Sì, solo perché mi volevi colpevolizzare’ (errore 6: leggere la mente del partner)

 

Laura: ‘E poi quando sei a casa non sei di nessun aiuto. L’ultima volta che sei andato a fare la spesa è stato 3 settimane fa’ (errore 7: allargare la discussione ad altri temi).

 

Marco: ‘Ti sbagli, è stato 2 settimane fa’ (errore 8: discutere dettagli insignificanti)

 

Laura: ‘Quando non vuoi capire sei proprio uno str …..’ (errore 9: leggere la mente del partner e errore 8: offendere).

 

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

 

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Vedi gli altri articoli dedicati all’intimità di coppia:

 

     

    Vince chi sa interrompere Le donne imparino dagli uomini – Corriere.it

    In politica e nelle aziende gli uomini non si fano scrupolo a intromettersi mentre una donna parla. Educarli a non farlo? Smetterebbero di ascoltare. Gli studi dicono che le donne ai vertici fanno come i maschi

    Il giorno della vergogna è stato due martedì fa. Quando, da un capo all’altro degli Stati Uniti, due donne di prima grandezza sono state interrotte dagli uomini in situazioni ufficiali. Da un lato, a Washington, D.C., Kamala Harris, popolarissima senatrice democratica ed ex procuratore della California (c’è chi già la dà in corsa nel 2020), veniva interrotta da due colleghi repubblicani , come accaduto neanche una settimana prima, mentre interrogava il procuratore generale USA Jeff Sessions in un’udienza per le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni americane. Dall’altro, a San Francisco, Arianna Huffington, membro del Consiglio di amministrazione di Uber, era interrotta dal collega e miliardario David Bonderman proprio nel mezzo di un meeting sulla cultura sessista dell’azienda, da tempo nell’occhio del ciclone per il trattamento delle dipendenti (il Ceo, Travis Kalanick, si è dimesso tre giorni fa, in una mossa con pochi precedenti nell’hi-tech ).

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