Piaceri di coppia: il coito inesigente

coppia felice

 

Questo esercizio fa bene alle coppie perché sviluppa una buona intimità. L’esercizio è semplice, ma i suoi benefici possono essere elevati. Si tratta semplicemente di inserire il pene in vagina e rimanere in questa posizione per una mezz’ora senza fare niente (utile mettere una sveglia), prestando attenzione alle sensazioni che arrivano dal proprio corpo. Può essere utile di tanto in tanto, se si sente che il pene esce, dare qualche spinta per riposizionarlo all’interno.

 

Questo esercizio richiede una posizione comoda per entrambi e che permetta una buona apertura della vagina, ad esempio la posizione della forbice.

posizione della forbice

 

Il modo migliore per entrare è se, grazie a un po’ di baci e carezze preliminari, l’uomo ha già una erezione e la donna è già un po’ lubrificata. E’ possibile però anche inserire il pene non eretto, in questo secondo caso è utile usare una crema lubrificante. Nel secondo caso la donna prenderà il pene con due dita come nell’immagine qui sotto e lo inserirà delicatamente nella vagina rilassata.

Presa genitale

 

Una volta in posizione, i partner dedicheranno la propria attenzione alle sensazioni che arrivano dai genitali e dal resto del corpo, alla respirazione e ai propri pensieri.

 

Da un certo punto di vista l’esercizio è un’esperienza di meditazione. Se ci si addormenta, nessun problema, anzi, questo esercizio può essere fatto la sera a letto prima di andare a dormire. Se sono svegli, al termine dell’esercizio i partner si racconteranno le proprie sensazioni, altrimenti ne parleranno la mattina dopo.

 

Il coito inesigente ha un effetto positivo perché la penetrazione è in genere legata all’idea di dover ‘fare qualcosa’ (una prestazione sessuale), e questo crea ansia a molte persone. Il coito inesigente, in cui si sperimenta l’unione genitale senza fare nulla riduce l’ansia di prestazione, è perciò molto utile anche a tutti/e coloro che soffrono di disturbo dell’erezione, eiaculazione precoce,  vaginismo lieve.

 

Consigliato a tutte le coppie. Da provare almeno una volta.

 

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

 

 

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    Quali obiettivi per le prime esperienze sessuali giovanili?

    coppia giovane sessualità

    L’obiettivo impossibile: l’orgasmo femminile con la penetrazione vaginale

    L’obiettivo delle prime esperienze sessuali giovanili non può essere l’orgasmo femminile raggiunto col contributo sostanziale della penetrazione vaginale.

    Per ‘orgasmo femminile raggiunto col contributo sostanziale della penetrazione vaginale’ intendo qui una modalità di rapporto sessuale dove la donna arriva all’orgasmo o molto vicina all’orgasmo grazie  alla penetrazione vaginale. Nel secondo caso (donna che arriva molto vicina all’orgasmo grazie alla penetrazione vaginale) l’orgasmo viene raggiunto aggiungendo o sostituendo alla penetrazione la stimolazione diretta del clitoride.

    Per ragazzi e ragazze che cominciano ad avere le prime esperienze sessuali il raggiungimento dell’orgasmo femminile col contributo sostanziale della penetrazione vaginale è un obiettivo impossibile, per vari motivi:

    1. i giovani uomini, a causa dell’elevato livello di testosterone e dell’emozione che caratterizza i primi rapporti sessuali tendono a venire molto presto, a volte anche prima dell’inserimento del pene in vagina.
    2. a causa delle conformazione anatomica della donna la sola penetrazione vaginale, anche quando fatta da uomini esperti e con un buon controllo dell’eiaculazione, assicura l’orgasmo solo a una minoranza delle donne; per il raggiungimento dell’orgasmo femminile è in genere necessaria una stimolazione diretta o indiretta del clitoride. Il problema è ulteriormente aggravato dal fatto che spesso le giovani donne hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo anche con la stimolazione del clitoride.

    Gli obiettivi realistici: comunicazione, tecnica, piacere

    L’obiettivo delle prime esperienze sessuali giovanili deve essere perciò riformulato.

    La gran parte dei giovani uomini non ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Per i giovani uomini gli obiettivi saranno perciò imparare a:

    1. comunicare le proprie sensazioni e desideri alla partner
    2. stare nella tensione erotica, rimandando l’eiaculazione
    3. assicurare alla partner una buona esperienza erotica incluso l’orgasmo, sia con baci e carezze non genitali che con la stimolazione del clitoride.

    Per i ragazzi, l’inserimento della penetrazione vaginale all’interno del rapporto sessuale (mi riferisco al semplice ricorso alla penetrazione vaginale, non a far raggiungere l’orgasmo alla donna col contributo sostanziale della penetrazione vaginale) è un obiettivo ulteriore da perseguire solo dopo che hanno sviluppato i primi 3 obiettivi: buona comunicazione, buona esperienza erotica per la partner, sufficiente controllo eiaculatorio.

    Molte giovani donne hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo sia con la penetrazione vaginale che con la stimolazione del clitoride. Per le giovani donne gli obiettivi saranno perciò imparare a:

    1. comunicare le proprie sensazioni e desideri al partner
    2. raggiungere l’orgasmo con la stimolazione del clitoride
    3. assicurare al partner una buona esperienza erotica incluso l’orgasmo, sia con baci e carezze non genitali che con la stimolazione del pene, anche attraverso la penetrazione vaginale

    I primi incontri sessuali giovanili fra ragazzi e ragazze inesperte saranno perciò dedicati a migliorare la comunicazione e la conoscenza del corpo e della risposta erotica dell’altro/a, evitando la penetrazione.

    Saranno cioè sessioni dove baci e carezze non genitali iniziali sono seguiti da masturbazione reciproca, che potrà essere alternata (prima uno dei due fa venire l’altro e poi viceversa) oppure in parallelo (entrambi si masturbano a vicenda). E opportuno che i ragazzi evitino di ricevere sesso orale perché la stimolazione è in genere troppo forte e rende difficile lo sviluppo del controllo sui tempi eiaculazione. E ugualmente è opportuno che la coppia eviti il sesso anale perché sono necessarie tecniche sofisticate per non far male alla ragazza.

    La penetrazione vaginale potrà essere inserita nel rapporto una volta che la coppia ha acquisito buona comunicazione e buona esperienza erotica per entrambi, e il ragazzo un sufficiente controllo eiaculatorio.

    Il raggiungimento dell’orgasmo femminile col contributo sostanziale della penetrazione vaginale, una delle tante varianti possibili del rapporto sessuale, potrà essere un eventuale obiettivo ulteriore,  una volta che la coppia pratica correntemente la penetrazione vaginale.

     

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    Puoi anche leggere tutti gli articoli sull’eiaculazione precoce contenuti in questo sito

     

     

      La prima volta con me? A causa dell’ansia lui fa sempre cilecca

      ansia da prestazione

      L’ansia da prestazione danneggia l’erezione maschile. Ce lo conferma una vecchia intervista di Manuela Arcuri riportata su Il Corriere della Sera.

       

      L’intervistatore le chiede dei suoi rapporti con gli uomini. L’Arcuri risponde: Lasciamo stare. All’inizio gli uomini che incontro si fanno impressionare dal personaggio Arcuri, non dalla persona Manuela. Mi vedono come quella dei calendari, supersexy e inavvicinabile… E va a finir male. In che senso? Indovini. Fanno cilecca? La prima volta che vado a letto con un uomo succede quasi sempre che non si fa niente. Si preoccupano, si agitano, credono di dover fare i fenomeni. Pensano “Oddio, lo sto facendo con l’Arcuri”, e non si conclude. Ormai lo so, sono rassegnata. Per fortuna, la Arcuri dice anche: Concedo sempre una seconda chance.

       

      L’ansia da prestazione porta l’organismo a rilasciare sostanze che danneggiano l’erezione. Ma non solo, per lo stesso motivo l’ansia è anche responsabile di molti casi di eiaculazione precoce.

       

      In generale, l’ansia da prestazione è alla base di quasi tutti i disturbi maschili nella sfera sessuale non dovuti a problemi di natura fisica.

       

      In molti uomini un occasionale difficoltà nell’erezione o nel controllo dell’eiaculazione crea preoccupazione che a sua volta favorisce il ripresentarsi del problema la volta successiva, cosa che aumenta ulteriormente l’ansia da prestazione e così via in un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire.

       

      Le soluzioni? Quelle preventive sono facili. Per evitare che si instauri il circolo vizioso dell’ansia da prestazione devi ridurre le avventure con donne che non senti alla tua portata, instaurare una buona comunicazione con le donne con cui ti capita di avere avventure, abituarti a vivere il sesso lentamente.

       

      Una volta che il circolo vizioso dell’ansia da prestazione si è creato è un po’ più complicato: devi trovare una partner stabile e accogliente con cui puoi ristabilire la tua tranquillità nell’intimità, imparare esercizi di rilassamento, adottare strategie cognitive che riducano il pensiero ricorrente all’insuccesso (queste due strategie sono adottate anche dagli sportivi professionisti), rivolgerti a un sessuologo.

       

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      Questo sito contiene numerosi articoli su ansia da prestazione e disturbi sessuali maschili, che puoi leggere per ulteriori informazioni. Ad esempio:

       

         

        Leggi l’articolo su Il Corriere della Sera.

        Cause e rimedi dell’eiaculazione precoce giovanile

         

        Adolescenti

         

        Sei arrivato a questa pagina perché pensi di soffrire di eiaculazione precoce giovanile. L’eiaculazione precoce fa parte delle tipiche esperienze giovanili al pari di bere alcolici, litigare coi genitori e fare nottata in giro. Mancano statistiche, ma, a giudicare dalle email che arrivano al mio sito e dai risultati dei miei test sull’eiaculazione precoce credo che almeno il 90% dei giovani uomini abbia avuto almeno un’esperienza di eiaculazione precoce. Questa situazione è speculare a quella di rapporti sessuali dolorosi o comunque poco piacevoli di molte giovani donne, di cui parlerò in un altro articolo.

         

         

        Le cause dell’eiaculazione precoce giovanile

         

        Ci sono motivi precisi che rendono l’eiaculazione precoce così diffusa fra i giovani.

         

        Il primo è innanzitutto l’agitazione e l’ansia per i primi rapporti sessuali. Sfortunatamente ansia e agitazione provocano il rilascio nel sangue di sostanze che aumentano l’eccitabilità e così accorciano i tempi di penetrazione vaginale (e nei casi più seri danneggiano anche l’erezione). I primi insuccessi rinforzano l’ansia da prestazione, creando così un circolo vizioso che rischia di portare a una cronicizzazione del problema in età adulta.

         

        Un altro motivo è la scarsa conoscenza di tecniche sessuali dei giovani uomini, accoppiata alla visione di video porno. I video porno mostrano spesso sesso orale, rapporti sessuali fra sconosciuti con preliminari inesistenti, nella posizione del missionario e a ritmi frenetici. Per neutralizzare l’ansia e tenere bassa l’eccitazione i giovani alle prime esperienze dovrebbero invece fare tutto l’opposto: evitare di ricevere sesso orale, fare lunghi preliminari imparando a focalizzarsi sul piacere diffuso, adottare posizioni meno coinvolgenti e che danno maggiori possibilità di controllo di quella del missionario, rallentare e variare l’intensità delle spinte pelviche, cercare una buona comunicazione con le partner.

         

        Molti giovani uomini inoltre pensano, sbagliando, che la penetrazione sia il modo migliore per far provare un orgasmo a una donna. La stimolazione del clitoride, quando è presente, ha spesso la sola funzione di preparare la donna alla penetrazione vaginale. Questo peggiora il problema perché far provare l’orgasmo a una donna con la sola penetrazione vaginale può rivelarsi una missione impossibile anche per uomini esperti.

         

        Altri fattori che facilitano l’eiaculazione precoce nei giovani sono fare l’amore in posti scomodi o di fretta, con la paura di essere scoperti, l’abitudine alla masturbazione rapida, la scarsa dimestichezza col preservativo, e fare l’amore con ragazze che ugualmente hanno scarsa esperienza. Ragazze che si negano o hanno dolore (a causa della verginità o di scarsa lubrificazione) spingono ugualmente l’uomo a penetrazioni vaginali brevi. Il modo migliore per sviluppare la propria sessualità quando si è giovani è trovare un partner esperto e/o con cui si ha un’ottima comunicazione.

         

        Ragazzi e ragazze dovrebbero vivere le loro prime esperienze sessuali come l’inizio di un percorso di apprendimento che li porterà a vivere una sessualità appagante solo dopo un conveniente periodo di prove ed errori. Mentre tutti capiscono che cose complesse richiedono periodi di apprendistato (ad esempio, scrivo le prime cose che mi vengono in mente: nuotare, suonare uno strumento, ma anche andare in bicicletta) molti ragazzi e ragazze si aspettano una prestazione ottimale e una soddisfazione piena fin dalle prime esperienze sessuali e ci rimangono male se non è così.

         

        Come risolvere l’eiaculazione precoce giovanile

         

        Personalmente credo che andrebbero organizzati incontri di educazione sessuale nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile dove si spieghi non solo la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e la contraccezione, ma anche le tecniche di base per far sì che i primi rapporti sessuali, per uomini e donne, non siano traumatici.

         

        La gran parte degli uomini impara ad acquisire un controllo sull’eiaculazione con l’esperienza. In particolare il controllo si acquisisce facendo l’amore con una partner accogliente, desiderosa di sperimentare e con cui c’è una buona comunicazione. La buona comunicazione e l’accoglienza riducono l’ansia da prestazione anche quando all’inizio le cose non vanno bene, permettendo un approccio più rilassato e tempi di penetrazione più lunghi. La voglia di sperimentare e la buona comunicazione permettono di acquisire tecniche che assicurano anche la soddisfazione femminile, e anche questo contribuisce a ridurre l’ansia da prestazione. Altri aiuti possono venire da amici con maggiore esperienza, da internet, ma su internet il problema è che si trovano mescolati consigli validi e consigli inefficaci o dannosi. Sono ad esempio inefficaci o dannosi consigli del tipo: mentre fai l’amore ripeti a mente i numeri della tua rubrica telefonica, oppure: bevi alcol e durerai più a lungo.

         

        Alcune tecniche e suggerimenti

         

        In generale, devi evitare stimoli troppo forti, ridurre l’ansia e abituarti a stare nella tensione sessuale senza venire. Prova uno o più di questi:

        • evita la penetrazione
        • non farti carezzare il pene finché non hai deciso che è il momento di venire
        • masturbati prima di uscire con la tua ragazza
        • avverti la tua ragazza che poiché lei ti piace molto probabilmente verrai presto; una volta che sei venuto, non fermarti ma continua con baci e carezze concentrandoti su di lei
        • quando vi incontrate, concentrati prima sul piacere di lei facendola venire con carezze del clitoride (fatti spiegare come le piace essere carezzata), poi solo a questo punto puoi autorizzarti a venire nei modi che preferite
        • fai questo esercizio: da solo, metti la sveglia a mezz’ora. Cominci  a masturbarti. Quando senti che stai per venire ti fermi e aspetti che l’eccitazione cali. Poi riprendi. Non puoi venire, anche se ne hai voglia, finché non è suonata la sveglia. In questo modo ti abitui a stare nel piacere sessuale ma senza venire. Se hai una compagna con cui hai una buona intesa e un buon livello di confidenza, dopo che hai imparato da solo, fai questo esercizio con lei, cioè chiedi a lei di masturbarti.

         

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        Puoi anche leggere tutti gli articoli sull’eiaculazione precoce contenuti in questo sito

         

         

           

          Questo articolo parla di adolescenza e eiaculazione precoce, masturbazione e eiaculazione precoce, eiaculazione precoce giovanile, sessualità maschile e eiaculazione precoce, trattamento eiaculazione precoce giovanile, prime esperienze sessuali, educazione sessuale.

           

          Quali sono i tempi dell’eiaculazione precoce?

          Qual è il tempo di penetrazione vaginale minimo (il termine scientifico è tempo di latenza intra vaginale) per poter diagnosticare un disturbo di eiaculazione precoce?

          Non c’è un criterio unico, esistono varie definizioni messe a punto da differenti gruppi di ricerca. Qui di seguito riporto le più importanti.

          1.Diagnostic and Statistical Manual of Psychiatric Disorder IV-Text Revision (DSM-IV-tr) L’eiaculazione precoce è una eiaculazione persistente o ricorrente, che si manifesta alla minima stimolazione sessuale, prima, durante o poco dopo la penetrazione e, in ogni caso, prima che la persona lo desideri. Il disturbo causa notevole disagio e difficoltà nelle relazioni interpersonali.

          2.Diagnostic and Statistical Manual of Psychiatric Disorder (DSM-V)
          L’eiaculazione precoce è una eiaculazione che in maniera persistente o ricorrente si verifica durante il rapporto sessuale, approssimativamente entro 1 minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri; i sintomi suddetti devono essere presenti per almeno 6 mesi e devono verificarsi in tutti o quasi tutti (75-100%) i rapporti sessuali (in ben definiti contesti situazionali o, se generalizzato, in tutti i contesti); i sintomi suddetti causano distress significativo per l’individuo; la disfunzione sessuale non può essere spiegata in base alla presenza di disturbi mentali non sessuali o come la conseguenza di grave distress relazionale o di altri fattori significativi di stress e non è attribuibile agli effetti di farmaci o sostanze o ad altre condizioni mediche. La severità dell’eiaculazione precoce può essere definita:

          • Lieve, quando l’eiaculazione avviene entro 30-60 secondi dalla penetrazione
          • Moderata, quando l’eiaculazione avviene entro 15-30 secondi dalla penetrazione
          • Severa, quando l’eiaculazione avviene prima della penetrazione, al momento della penetrazione oppure entro i 15 secondi dalla penetrazione.

          3.International Classification of Disease (OMS), (ICD- 10:2016)
          L’eiaculazione precoce viene diagnosticata quando si ha incapacità di ritardare l’eiaculazione in misura sufficiente a consentire un rapporto sessuale soddisfacente per entrambi i partners.

          4.Second International Consultation on Sexual Dysfunction ICSD
          L’eiaculazione precoce viene diagnosticata quando si ha eiaculazione alla minima stimolazione e comunque prima di quando desiderato, e che causa frustrazione o stress e sulla quale il paziente ha poco o nessun controllo volontario.

          5.International Society for Sexual Medicine (ISSM)
          L’Eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale maschile caratterizzata da:

          • eiaculazione che per tutta la vita avviene, sempre o quasi sempre entro 1 minuto dalla penetrazione vaginale
          • eiaculazione che, nel caso di eiaculazione precoce acquisita, avviene sempre o quasi sempre entro 3 minuti dalla penetrazione vaginale
          • incapacità di ritardare l’eiaculazione in tutte o quasi tutte le penetrazioni vaginali;
          • conseguenze negative a livello personale, quali disagio, fastidio, frustrazione e tendenza all’evitamento dei rapporti sessuali.

          Come si può vedere, alcune definizioni si basano su elementi soggettivi (incapacità di controllare l’eiaculazione, stress, tendenza all’evitamento dei rapporti sessuali, etc.), altre includono anche elementi oggettivi (ad esempio la durata della penetrazione vaginale).

          Ma quant’è il tempo medio di penetrazione vaginale? È difficile avere dati affidabili. Ad esempio Alfred Kinsey, nella sua ricerca pubblicata nel 1948 col titolo Il comportamento sessuale dell’uomo rilevato che il 75% degli uomini americani intervistati eiaculava entro 2 minuti di penetrazione vaginale almeno la metà delle volte.

          Una ricerca più recente condotta nel 2004 in vari Paesi su un campione di circa 500 uomini, assai più ridotto di quello di Kinsey ha rilevato una penetrazione vaginale media di circa 5 minuti.

          Va evidenziato come i tempi medi di penetrazione dipendono anche da fattori culturali, ad esempio al tempo di Kinsey un numero minore di uomini prestava attenzione al piacere femminile rispetto ai tempi attuali, perciò si preoccupava meno di allungare i tempi di penetrazione, e così la media era più bassa. Tutte le definizioni riportate sopra prestano attenzione ai fattori culturali, quando fanno riferimento non solo ai tempi minimi ma anche alla presenza di disagio. Se non c’è disagio e la coppia è soddisfatta, anche se i tempi di penetrazione sono molto brevi, secondo varie definizioni non c’è diagnosi di eiaculazione precoce. Questo è un elemento importante perché considera che anche uomini con tempi di penetrazione molto breve o addirittura che eiaculano prima della penetrazione possono avere una vita erotica di coppia soddisfacente. Se hai un problema di questo tipo chiedimi come fare utilizzando il modulo in fondo alla pagina. Inoltre con un training adeguato una buona parte degli uomini che soffre di eiaculazione precoce riescono ad allungare i tempi grazie alla consulenza sessuologica. Anche per questo mi puoi contattare utilizzando il modulo in fondo alla pagina.

          E per chi è interessato a una misurazione oggettiva del tempo di penetrazione vaginale, qual è il tempo di penetrazione vaginale minimo per poter diagnosticare un disturbo di eiaculazione precoce? La definizione 2 diagnostica eiaculazione precoce se l’eiaculazione avviene a entro 1 minuto, la definizione 5 fa riferimento a 1 o 3 minuti.

          Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

           

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          Soffri di eiaculazione precoce? Ringrazia tuo padre

          Questo articolo parla delle cause genetiche dell’eiaculazione precoce, cioè se l’eiaculazione precoce è ereditaria. Secondo alcuni studi (nota 1) una delle concause dell’eiaculazione precoce potrebbe essere ereditaria.

          L’eiaculazione precoce è un disturbo che secondo alcune stime interessa circa il 30 percento della popolazione maschile e consiste in tempi di penetrazione vaginali ridotti rispetto a quelli desiderati.

          L’eiaculazione precoce  può essere dovuta a varie cause, quali ad esempio malattie, farmaci, fretta, ansia, cattiva conoscenza della sessualità e dell’anatomia femminile, etc. Alcuni di questi fattori in alcuni casi operano congiuntamente.

          Alcuni studi evidenziano una correlazione statistica positiva fra padri e figli, vale a dire che il figlio di un uomo che soffrire di eiaculazione precoce ha maggiori probabilità di soffrire egli stesso di eiaculazione precoce. ‘Maggiori probabilità’ vuol dire non che ne soffrirà sicuramente ma che è ‘più portato’ a soffrire di eiaculazione precoce. Dunque l’eiaculazione precoce avrebbe una causa genetica e sarebbe in una certa misura ereditaria.

          Ad esempio nella ricerca svolta in Finlandia nel 2008-2009 su quasi 4.000 gemelli e sui loro eventuali fratelli dal Santtila e colleghi è emerso ‘un moderato effetto genetico pari al 28%’, mentre il restante 72% sarebbe dovuto ad altre cause ‘ambientali’ non meglio identificate (pag. 67).  I gemelli vengono spesso utilizzati in studi di genetica perché si confronta l’incidenza di una determinata caratteristica o comportamento (nel nostro caso l’eiaculazione precoce)  in coppie di gemelli omozigoti (che hanno cioè gli stessi geni) e in coppie di gemelli eterozigoti (che hanno geni  in parte geni diversi). Se la caratteristica o comportamento è maggiore nei gemelli omozigoti rispetto agli eterozigoti allora c’è una causa genetica.

          Nella loro ricerca Santtila e colleghi (pag. 67) citano una ricerca di Waldinger (vedi più in basso) secondo cui l’effetto genetico sarebbe più importante in uomini che hanno sofferto di eiaculazione precoce per tutta la vita e che hanno tempi di latenza intra vaginale (cioè di penetrazione prima dell’eiaculazione) inferiore a 1 minuto. Gli uomini con queste caratteristiche corrispondono a solo il 2% del totale degli uomini che soffrono di eiaculazione precoce (pag. 67). L’eiaculazione precoce in uomini la cui penetrazione vaginale è inferiore a 1 minuto avrebbe così anche cause genetiche e sarebbe ereditaria, mentre l’eioaculazione precoce in  uomini che hanno una penetrazione vaginale superiore a 1,5 minuti sarebbe dovuta soprattutto ad altre cause.

          Ma quale sarebbe il meccanismo che rende almeno alcuni dei casi di eiaculazione precoce ereditari? In una fase successiva della ricerca Santtila e colleghi dimostrano che l’eiaculazione precoce ereditaria è correlata alla presenza di una serie di varianti del gene DAT1 che codifica i livelli di dopamina, vale a dire che gli uomini che hanno determinati tipi di gene DAT1 sono più facilmente soggetti a eiaculazione precoce.

          Un altro studio scritto da Waldinger ipotizza invece che l’eiaculazione precoce ereditaria sia dovuta  al mancato effetto inibitorio sull’eiaculazione del sistema serotoninergico (la serotonina è un altro neurotrasmettitore). Questa ipotesi spiega come mai non tutti gli uomini rispondono allo stesso modo alla terapia contro l’eiaculazione precoce basata su farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina.

          Sempre Wendinger in una ricerca del 1998 (ma su un campione estremamente ridotto, solo 14 uomini, perciò la ricerca è poco significativa) ha rilevato che il 91% dei parenti maschi di primo grado di uomini con penetrazione vaginale inferiore a 1 minuto aveva anch’esso un  tempo di penetrazione intra vaginale inferiore a 1 minuto. Dunque anche questa ricerca dimostra che l’eiaculazione precoce ha una causa genetica ed è almeno in parte ereditaria.

          In sintesi, al momento esistono alcune evidenze secondo cui l’eiaculazione precoce sarebbe ereditaria, cioè dovuta (anche) a cause genetiche, anche se l’influenza è modesta (influisce solo per ilo 28% mentre il 72% è dovuto a cause di altro tipo). Questa conclusione lascia un grande spazio al trattamento  psicologico dell’eiaculazione precoce.

          L’influenza del fattore genetico inoltre sarebbe significativo solo sul 2% degli uomini che soffrono di questo disturbo.

          Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

           

          NOTE

          1. Gli studi sull’eiaculazione precoce ereditaria considerati sono:

          Jern P , Santtila P, Johansson A, Varjonen M, Witting K, von der Pahlen B, Sandnabba NK. (2009) Evidence for a genetic etiology to ejaculatory dysfunction.

          Marcel D. Waldinger (2011) Toward Evidence-Based Genetic Research on Lifelong Premature Ejaculation: A Critical Evaluation of Methodology

          Pekka Santtila PhD, Patrick Jern MPsych , Lars Westberg PhD, Hasse Walum MSc, Christin T. Pedersen, Elias Eriksson PhD, Nils Kenneth Sandnabba PhD (2010) The Dopamine Transporter Gene (DAT1) Polymorphism is Associated with Premature Ejaculation

          Waldinger MD, Rietschel M, Nöthen MM, Hengeveld MW, Olivier B. Familial occurrence of primary premature ejaculation. Psychiatric Genetics 1998;8:37-40.

           

          Fai un test e valuta la tua sessualità e la tua relazione di coppia

           

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          Quanto sei FELICE IN COPPIA? Il test è rivolto a uomini e donne e misura la felicità di coppia nelle aree più importanti della vita in comune, ad esempio comunicazione, intesa erotica, tempo libero, lavori di casa, etc. Una volta compilato il test si ottiene un punteggio che permette di verificare qual è il livello di felicità di coppia percepito. Se si è in coppia, è utile far compilare il test anche al proprio partner e verificare concordanze e differenze. In questo modo il test è anche un buon strumento per identificare il livello di soddisfazione e le aspettative del partner e avviare un percorso di miglioramento.

           

          PER LEI: scarso piacere nei rapporti sessuali? Fai il test e scopri LE CAUSE. Il test è rivolto alle donne e misura il motivo dello scarso piacere nei rapporti sessuali. Le prime domande permettono di fare un quadro della situazione (ad esempio se manca l’orgasmo o l’eccitazione e in che occasioni) e poi indaga le principali cause quali ad esempio   educazione sessuofobica, traumi, problemi di natura medica, problemi di relazione col partner, etc. Una volta compilato il test si ottiene una relazione che descrive le principali cause e in questo modo le direzioni di trattamento di una possibile anorgasmia o comunque piacere ridotto della donna nei rapporti sessuali.

           

          Eiaculazione precoce? Fai il test e valuta LA SERIETA’ DEL PROBLEMA. Il test permette di misurarne l’eventuale presenza di un problema di eiaculazione precoce e la sua gravità. Il test è l’adattamento in italiano  del Premature Ejaculation Diagnostic Tool Questionnaire (PEDT), il test più diffuso a livello internazionale per la diagnosi dell’eiaculazione precoce.

           

          Eiaculazione precoce? Fai il test e scopri LE CAUSE. Il test indaga le principali cause di eiaculazione precoce quali ad esempio   problemi di natura medica, fattori che spingono l’uomo a terminare rapidamente il rapporto sessuale, eccessiva stimolazione durante il rapporto sessuale, ansia da prestazione, etc. Una volta compilato il test si ottiene una relazione che descrive le principali cause e in questo modo le direzioni di trattamento dell’eiaculazione precoce.

           

          I test sono strumenti molto utili per raccogliere informazioni in maniera sintetica. Attraverso una serie di domande mirate si raccolgono dati utili per definire in maniera più chiara determinati atteggiamenti, comportamenti o situazioni problematiche.

           

          Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

           

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          Le credenze che riducono il piacere maschile e femminile

          Molti degli uomini che mi chiedono una consulenza sessuologica (in particolare relativa all’eiaculazione precoce) condividono queste credenze, relative al loro ruolo e alle modalità in cui le donne raggiungono il piacere:

          1. al piacere della mia compagna ci devo pensare io
          2. l’esperienza sessuale più piacevole per la donna è la penetrazione
          3. per la donna più penetrazione = più piacere.

           

          In realtà

          1. al piacere della mia compagna ci deve pensare la mia compagna
          2. l’esperienza sessuale più piacevole per la donna è la stimolazione del clitoride
          3. per la donna più stimolazione del clitoride = più piacere.

           

          Vediamo punto per punto.

           

          Punto 1. Eccetto nei casi in cui inizialmente uno dei partner ha scarsa esperienza, il rapporto sessuale funziona meglio se ognuno dei partecipanti, pur prestando un po’ attenzione anche alle esigenze dell’altro, pensa innanzitutto al proprio piacere. La credenza che sia l’uomo a doversi preoccupare anche del piacere della donna lo costringe a un doppio lavoro: l’uomo non può mai lasciarsi andare e se le cose non vanno sempre al massimo entra facilmente in crisi. Inoltre se anche la donna fa propria questa credenza, diventa passiva ed incapace di raggiungere il piacere quando l’uomo non è abbastanza esperto.

           

          Punti 2 e 3. La penetrazione è l’esperienza sessuale più piacevole per l’uomo. La penetrazione è invece una tecnica rudimentale per far provare piacere alla donna. Anche se la sensazione della penetrazione è in genere piacevole, puntare sulla penetrazione per far raggiungere l’orgasmo a una donna è un po’ come voler far raggiungere l’orgasmo a un uomo carezzandogli i testicoli (se è veramente molto eccitato potrebbe accadere, ma è meglio usare metodi più diretti). Poiché le tre credenze descritte all’inizio sono ancora molto diffuse, non meraviglia che ci sia una percentuale così alta di donne che nei rapporti sessuali non arriva all’orgasmo.

           

          E’ noto che la maggior parte delle terminazioni nervose femminili sono nel clitoride, che è l’equivalente anatomico del pene (in pratica è un piccolo pene). La parte mediana e quella più interna della vagina hanno poche terminazioni nervose, le parti più sensibili sono invece l’ingresso e, in alcune donne, la posizione in ‘ore 12’ subito dopo l’ingresso della vagina, perché ci termina la parte interna del clitoride (questa posizione viene chiamata Punto G). Le donne che riescono a raggiungere l’orgasmo durante la penetrazione hanno imparato a sfregare il clitoride contro il pube dell’uomo (ma è una tecnica da specialiste, e che non funziona con tutti gli uomini), oppure hanno un punto G particolarmente sensibile (ma sono poche quelle a cui la sola stimolazione del punto G provoca l’orgasmo), oppure semplicemente durante la penetrazione si carezzano il clitoride con le dita.

           

          Se entriamo in quest’ottica, la durata della penetrazione vaginale diventa un falso problema. Quello che conta è che la donna, durante il rapporto sessuale, abbia un ruolo attivo e imposti le cose in modo da assicurarsi l’orgasmo con la stimolazione del clitoride.

           

          In sintesi, gli uomini che richiedono una consulenza sessuologica perché si lamentano di soffrire di eiaculazione precoce dovrebbero rivolgere i loro sforzi non solo a come far durare la penetrazione più a lungo (ci sono tecniche e accorgimenti che aiutano a ottenere questo risultato), ma  a come aiutare le proprie compagne a  raggiungere l’orgasmo con la stimolazione del clitoride.

           

          Altre credenze dannose sono le seguenti:

          • ‘Una buona intesa erotica deve essere spontanea e accadere naturalmente’. A volte questo è vero, ma anche la sessualità, come vari altri aspetti della nostra vita, può peggiorare (ad esempio per colpa di routine, problemi di lavoro, scarsa comunicazione, problemi di salute, arrivo dei figli) e può essere migliorata con uno sforzo cosciente. Il fatto che con una certa persona si sia creata da subito una buona intesa sessuale non significa che questa intesa rimarrà sempre a un ottimo livello e che, se per motivi vari diminuisce, riprenda da sola. E ugualmente l’intesa sessuale può essere migliorata nelle coppie in cui una buona intesa sessuale è mancata fin dall’inizio (in molte coppie giovani, che hanno scarsa conoscenza delle propria sessualità e poca esperienza di rapporti sessuali, l’intesa sessuale è spesso carente).
          • Io e il mio partner dobbiamo sempre avere l’orgasmo simultaneo‘. Nei film l’orgasmo è spesso simultaneo (così il regista può passare rapidamente alla scena successiva), ma la vita non è un film. Anche se l’orgasmo simultaneo accade, accade di rado e richiede un ottimo affiatamento fra i partner. Io direi di considerarlo come una ciliegina sulla torta. Se accade, meglio, se non c’è, bene lo stesso, anche tenendo conto che le donne sono multiorgasmiche.
          • E’ necesaria una consulenza sessuologica solo per problemi gravi‘. Sbagliato, una consulenza sessuologica va richiesta prima che un problema secondario facilmente risolvibile si aggravi e diventi serio. E ugualmente una consulenza sessuologica può essere richiesta anche per migliorare quello che va già abbastanza bene, tutti noi cerchiamo sempre di migliorare.

           

          Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

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          Vedi gli altri articoli dedicati all’intimità di coppia e alla consulenza sessuologica:

           

             

            Definizione e trattamento dell’eiaculazione precoce in una prospettiva di coppia

            Comunicazione al Convegno CIS MALATTIA: LA SFIDA DELL’EROS Qualità della vita sessuale nell’insorgenza di una malattia Bologna 9-10-11 Novembre 2017

            Nel trattamento dell’eiaculazione precoce (EP) l’attenzione è solitamente rivolta all’uomo. Così ad esempio negli svariati materiali presenti su internet, una parte dei quali è prodotta da sessuologi, l’immagine classica utilizzata è l’uomo sconsolato in primo piano, seduto dal lato del letto, con la partner ancora distesa che lo guarda ammusonita. E anche nella terapia mansionale classica (H.S. Kaplan) alle donne si richiede semplicemente di mostrare comprensione per le difficoltà maschili e di aiutare il partner a fare una serie di esercizi di focalizzazione e controllo sulla propria (cioè maschile) risposta sessuale. Questo poster sostiene che considerare compiutamente l’EP un problema di coppia offre possibilità aggiuntive di trattamento nella terapia mansionale, grazie soprattutto a un ruolo più attivo della donna.

            In una prospettiva di coppia, l’eiaculazione precoce può essere definita presente quando:

            1. l’eiaculazione avviene sempre o quasi sempre prima che la coppia lo desideri
            2. l’uomo eiacula in genere prima che la donna orgasmi e la donna rimane insoddisfatta
            3. la coppia è scontenta della propria vita sessuale, e prova sentimenti come ad esempio disagio, fastidio, frustrazione e l’evitamento dei rapporti sessuali.

            In una prospettiva di coppia i partner hanno compiti diversi: l’obiettivo della coppia con riferimento all’uomo è aiutarlo a controllare meglio l’eccitazione e allungare la durata del rapporto; l’obiettivo della coppia con riferimento della donna è aiutarla a ridurre i tempi dell’orgasmo integrando nella stimolazione coitale la stimolazione clitoridea diretta.

            Questi obiettivi richiedono di assegnare compiti diversi ai due partner.

            L’uomo deve imparare non solo, come nella terapia mansionale classica, a riconoscere l’arrivo e controllare la propria eiaculazione, ma anche a stimolare meglio la donna sia migliorando e allungando i preliminari che stimolandole il clitoride.

            La donna deve imparare a prolungare il coito maschile imparando a percepire i livelli di eccitazione del partner e chiedendogli quando necessario di rallentare o uscire dalla vagina, scegliere posizioni coitali non troppo coinvolgenti e eccitanti per il partner, evitare di aumentare troppo l’eccitazione del partner con propri movimenti coitali profondi e incontrollati e gemiti già nella fase iniziale del coito.

            La donna deve inoltre migliorare la propria capacità di arrivare all’orgasmo stimolandosi il clitoride durante il coito.

            In sintesi, nell’approccio che proponiamo il/la sessuologo/a deve far sì che entrambi i partner migliorino la conoscenza della sessualità propria e del partner e delle relative tecniche sessuali, mentre nell’approccio classico è previsto più semplicemente che solo l’uomo debba migliorare la conoscenza della propria sessualità.

            L’adozione di una prospettiva di coppia nella definizione e nel trattamento dell’EP offre possibilità di trattamento aggiuntive rispetto alla terapia mansionale classica, basate sul rendere le donne e uomini più competenti e assertivi nel gestire risposta sessuale propria e del partner.

            Riteniamo che questa prospettiva possa aumentare l’efficacia del trattamento soprattutto con coppie in cui l’uomo soffre di EP secondaria e intra moenia.

            Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

             

            Il sesso orale e’ controindicato per chi soffre di eiaculazione precoce

            Farsi baciare i genitali dal partner è una tecnica poco adatta agli uomini che non riescono a controllare l’eiaculazione e si lamentano per la brevità delle loro penetrazioni vaginali.

             

            Gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce hanno bisogno, fra le altre cose, di abituarsi a focalizzare l’attenzione sul piacere diffuso che arriva da baci e carezze riducendo, almeno nella parte iniziale e centrale del rapporto sessuale, la stimolazione genitale diretta.

             

            Poiché col sesso orale la stimolazione è molto intensa, in genere il sesso orale è utile a uomini o donne che  soffrono di anorgasmia, cioè che hanno problemi nel raggiungere l’orgasmo.

             

            Quando il problema invece è l’eiaculazione precoce il sesso orale è poco indicato perché porta la coppia a un modello di interazione opposto: focalizzazione immediata e quasi esclusiva sul piacere genitale e di conseguenza durata breve della penetrazione vaginale.

             

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