Piaceri di coppia: il coito inesigente

coppia felice

 

Questo esercizio fa bene alle coppie perché sviluppa una buona intimità. L’esercizio è semplice, ma i suoi benefici possono essere elevati. Si tratta semplicemente di inserire il pene in vagina e rimanere in questa posizione per una mezz’ora senza fare niente (utile mettere una sveglia), prestando attenzione alle sensazioni che arrivano dal proprio corpo. Può essere utile di tanto in tanto, se si sente che il pene esce, dare qualche spinta per riposizionarlo all’interno.

 

Questo esercizio richiede una posizione comoda per entrambi e che permetta una buona apertura della vagina, ad esempio la posizione della forbice.

posizione della forbice

 

Il modo migliore per entrare è se, grazie a un po’ di baci e carezze preliminari, l’uomo ha già una erezione e la donna è già un po’ lubrificata. E’ possibile però anche inserire il pene non eretto, in questo secondo caso è utile usare una crema lubrificante. Nel secondo caso la donna prenderà il pene con due dita come nell’immagine qui sotto e lo inserirà delicatamente nella vagina rilassata.

Presa genitale

 

Una volta in posizione, i partner dedicheranno la propria attenzione alle sensazioni che arrivano dai genitali e dal resto del corpo, alla respirazione e ai propri pensieri.

 

Da un certo punto di vista l’esercizio è un’esperienza di meditazione. Se ci si addormenta, nessun problema, anzi, questo esercizio può essere fatto la sera a letto prima di andare a dormire. Se sono svegli, al termine dell’esercizio i partner si racconteranno le proprie sensazioni, altrimenti ne parleranno la mattina dopo.

 

Il coito inesigente ha un effetto positivo perché la penetrazione è in genere legata all’idea di dover ‘fare qualcosa’ (una prestazione sessuale), e questo crea ansia a molte persone. Il coito inesigente, in cui si sperimenta l’unione genitale senza fare nulla riduce l’ansia di prestazione, è perciò molto utile anche a tutti/e coloro che soffrono di disturbo dell’erezione, eiaculazione precoce,  vaginismo lieve.

 

Consigliato a tutte le coppie. Da provare almeno una volta.

 

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

 

 

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    Dai 50 anni in poi per i disturbi dell’erezione servono (anche) donne che prendono l’iniziativa

     

    disturbo dell'erezione

     

    L’erezione maschile dipende, in estrema sintesi, da due tipi di fattori:

     

    • il desiderio, che cresce se l’uomo apprezza l’aspetto fisico della donna, se la trova invitante, se il luogo dove potrebbe svolgersi il rapporto sessuale è adeguato, etc.

     

    • le condizioni fisiche, che sono influenzate da condizioni di breve periodo, reversibili, quali stanchezza o tasso alcolico, e condizioni di lungo periodo, ad esempio livello di testosterone e stato di salute (disturbi cardiaci, ipertensione, diabete sono le malattie più comuni che danneggiano l’erezione).

     

    Desiderio e condizioni fisiche si influenzano a vicenda. Possiamo ad esempio immaginare di attribuire un livello da 1 (minimo) a 10 (massimo) a ciascuno dei due fattori desiderio e condizioni fisiche, e prevedere che si ha un’eccitazione sufficiente per un rapporto coitale quando il totale dei due fattori (desiderio più condizioni fisiche) sia almeno pari a 13.

     

    Così un uomo le cui condizioni fisiche siano pari a 10 avrà un’erezione anche solo con desiderio leggero o medio, che porti la sua eccitazione almeno a 3. È il caso di molti giovani uomini, che ottengono buone erezioni semplicemente con fantasie sessuali, con baci e carezze superficiali, alla semplice vista della donna svestita o con partner femminili poco attive.

     

    Al contrario, uomini le cui condizioni fisiche non sono ottimali (ammettiamo siano a 4) avranno una buona erezione solo quando il desiderio è molto elevato (9 o 10).

     

    Col procedere dell’età entrambi i fattori che determinano una buona erezione sono ridimensionati: l’invecchiamento porta un peggioramento delle condizioni fisiche, e inoltre riduce l’attrattività fisica delle partner stabili (che spesso hanno la stessa età) e la possibilità di trovare nuove partner fisicamente attraenti.

     

    Possibili rimedi sono l’uso di farmaci come il Viagra che potenziano gli effetti fisici del desiderio (agiscono cioè sulle condizioni fisiche) ma si tratta di un farmaco che ha delle controindicazioni, oppure un ruolo sessualmente più attivo della partner. Nelle coppie tradizionali è l’uomo che prende l’iniziativa e la donna si dà e lascia fare; dai 50 anni in poi questa divisione dei ruoli non facilita l’erezione.

     

     

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    La prima volta con me? A causa dell’ansia lui fa sempre cilecca

    ansia da prestazione

    L’ansia da prestazione danneggia l’erezione maschile. Ce lo conferma una vecchia intervista di Manuela Arcuri riportata su Il Corriere della Sera.

     

    L’intervistatore le chiede dei suoi rapporti con gli uomini. L’Arcuri risponde: Lasciamo stare. All’inizio gli uomini che incontro si fanno impressionare dal personaggio Arcuri, non dalla persona Manuela. Mi vedono come quella dei calendari, supersexy e inavvicinabile… E va a finir male. In che senso? Indovini. Fanno cilecca? La prima volta che vado a letto con un uomo succede quasi sempre che non si fa niente. Si preoccupano, si agitano, credono di dover fare i fenomeni. Pensano “Oddio, lo sto facendo con l’Arcuri”, e non si conclude. Ormai lo so, sono rassegnata. Per fortuna, la Arcuri dice anche: Concedo sempre una seconda chance.

     

    L’ansia da prestazione porta l’organismo a rilasciare sostanze che danneggiano l’erezione. Ma non solo, per lo stesso motivo l’ansia è anche responsabile di molti casi di eiaculazione precoce.

     

    In generale, l’ansia da prestazione è alla base di quasi tutti i disturbi maschili nella sfera sessuale non dovuti a problemi di natura fisica.

     

    In molti uomini un occasionale difficoltà nell’erezione o nel controllo dell’eiaculazione crea preoccupazione che a sua volta favorisce il ripresentarsi del problema la volta successiva, cosa che aumenta ulteriormente l’ansia da prestazione e così via in un circolo vizioso da cui può essere difficile uscire.

     

    Le soluzioni? Quelle preventive sono facili. Per evitare che si instauri il circolo vizioso dell’ansia da prestazione devi ridurre le avventure con donne che non senti alla tua portata, instaurare una buona comunicazione con le donne con cui ti capita di avere avventure, abituarti a vivere il sesso lentamente.

     

    Una volta che il circolo vizioso dell’ansia da prestazione si è creato è un po’ più complicato: devi trovare una partner stabile e accogliente con cui puoi ristabilire la tua tranquillità nell’intimità, imparare esercizi di rilassamento, adottare strategie cognitive che riducano il pensiero ricorrente all’insuccesso (queste due strategie sono adottate anche dagli sportivi professionisti), rivolgerti a un sessuologo.

     

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    Questo sito contiene numerosi articoli su ansia da prestazione e disturbi sessuali maschili, che puoi leggere per ulteriori informazioni. Ad esempio:

     

       

      Leggi l’articolo su Il Corriere della Sera.