L’orgasmo, se sei donna, lo devi imparare

 

orgasmo femminile

Per le donne, l’orgasmo è una potenzialità che deve essere attivata e sviluppata. Vediamo perché.

 

In assoluto, il problema più frequente fra le donne è la mancanza di orgasmo durante la penetrazione vaginale. Su questo tema puoi leggere i miei vari articoli, ad esempio Come raggiungere l’orgasmo con la penetrazione vaginale.

 

Il secondo problema più frequente, diffuso in genere fra giovani donne, è la mancanza assoluta di orgasmo (in linguaggio tecnico, anorgasmia femminile assoluta). Queste donne non sono cioè in grado di raggiungere l’orgasmo neanche da sole.

 

Almeno il 90% degli uomini arriva sempre o quasi sempre all’orgasmo durante i rapporti sessuali, mentre per le donne questa percentuale è solo del 30% (un altro 30% ci arriva ‘una volta ogni due’ e la parte restante ‘mai o quasi mai’) (nota 1). Questo dipende dal fatto che la penetrazione vaginale per la maggior parte delle donne non è sufficiente, ma secondo alcuni studiosi c’è un motivo aggiuntivo. Nell’uomo l’orgasmo è strettamente collegato all’eiaculazione, e così gli uomini incapaci di provare l’orgasmo si sono estinti. Nella donna invece l’orgasmo non avrebbe una funzione biologica precisa, le donne rimangono incinte anche senza provare l’orgasmo. Per questo motivo la capacità di provare l’orgasmo, nelle donne, non è stata rigidamente selezionata come per gli uomini. La maggior parte delle donne  è in  grado di provare l’orgasmo perché il corpo femminile ha gli stessi circuiti che permettono l’orgasmo nell’uomo, ma questa possibilità non è ‘automatica’ come nell’uomo. Per le donne, l’orgasmo è una potenzialità che deve essere attivata e sviluppata. Se non è oggetto di apprendistato questa potenzialità resta latente e inespressa (nota 2).

 

Come può funzionare l’apprendistato per l’orgasmo? Spiego qui i passaggi principali per risolvere la mancanza di orgasmo.

 

  1. Autorizzarsi a provare un orgasmo

Il primo step per provare un orgasmo è autorizzarsi mentalmente e inconsciamente a provarlo. Alcune donne non si autorizzano per motivi vari: ad esempio perché hanno avuto un’educazione che ha svalutato il sesso o hanno avuto traumi sessuali. Finché il loro semaforo segna rosso le donne non cercano esperienze sessuali o, quando le vivono, la loro mente vieta o riduce la percezione del piacere. In questi casi è necessario lavorare con un terapeuta o un sessuologo per superare il blocco. Per fortuna questo casi sono abbastanza rari.

 

  1. Imparare a procurarsi sensazioni piacevoli

La fonte primaria per le sensazioni dell’orgasmo è il clitoride. Per arrivare all’orgasmo è necessario imparare a massaggiarlo. La gran parte delle donne con difficoltà di orgasmo ha scarsa esperienza di masturbazione. E’ utile capire quali modalità e punti di tocco assicurano il piacere maggiore. Imparare una buona tecnica richiede vari tentativi, continuati nel tempo.

 

  1. Dedicare attenzione alle proprie sensazioni

Il raggiungimento dell’orgasmo, anche nel caso di semaforo verde e di una tecnica corretta richiede che la masturbazione avvenga in una situazione di tranquillità, in modo da potersi focalizzare sulle proprie sensazioni. E’ utile anche imparare a lasciarsi andare alle contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico (cioè della zona della vagina) provocati dalle ondate di piacere.

 

In questo articolo il percorso per arrivare all’orgasmo è trattato a grandi linee, va poi personalizzato e dettagliato ulteriormente.

 

NOTE

1: Le informazioni sulla frequenza dell’orgasmo maschile e femminile sono riprese dal libro di Brune E. e Ferroul Y. (trad. it 2011) Il segreto delle donne, p.11.

2. vedi Il segreto delle donne, p.26-40. In alcuni mammiferi, ad esempio conigli e cammelli, l’ovulazione non è periodica, ma avviene solo dopo un rapporto sessuale. In questo caso l’orgasmo (se ammettiamo che coniglie e cammelle provino l’orgasmo) avrebbe una precisa funzione biologica. Alcuni studiosi pensano che in passato funzionasse così anche per le donne, ma che poi questa modalità sia scomparsa a favore di ovulazioni mensili. Il venir meno della funzione biologica dell’orgasmo femminile avrebbe permesso la diffusione fra le donne di clitoridi più piccoli e più lontani dall’orifizio vaginale.

 

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

 

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Leggi tutti gli articoli su questo tema contenuti nel mio sito:

 

    Come intensificare e prolungare l’orgasmo

    intensificazione orgasmo

    Puoi prolungare la durata e l’intensità del tuo orgasmo attraverso una tecnica che in inglese viene chiamata edging, peaking, or surfing, e in italiano orgasmo esteso o orgasmo controllato. Questa tecnica per intensificare e prolungare l’orgasmo fondamentalmente consiste nell’arrivare più volte vicino all’orgasmo senza orgasmare. Questo provoca un accumulo di tensione e un affinamento della sensibilità che, secondo coloro che praticano questa tecnica, provocano un orgasmo finale più intenso di quello usuale e, in alcuni casi sensazioni estatiche.

     

    L’orgasmo controllato è l’esercizio principale del Tantra Yoga ed è consigliato anche in molti manuali laici di tecniche sessuali. Imparare a ritardare l’eiaculazione e controllare l’orgasmo è utile anche per chi soffre di eiaculazione precoce.

     

    Per la donna il controllo dell’orgasmo è più semplice, mentre per l’uomo il controllo dell’orgasmo è complicato dal fatto che  l’orgasmo (cioè la sensazione di culmine di piacere originata dalla stimolazione dei genitali) è in genere accoppiato all’eiaculazione (cioè l’emissione di seme). Orgasmo e l’eiaculazione sono però processi diversi, e con un conveniente allenamento è possibile arrivare all’orgasmo senza eiaculare.

     

    L’eiaculazione avviene tramite spinte ritmiche. Per ottenere l’orgasmo controllato l’uomo deve fermare ogni stimolazione non appena sente che cominciano che le spinte ritmiche. E’ un processo che richiede forza di volontà, perché il comportamento spontaneo sarebbe invece accelerare ulteriormente la stimolazione in modo da accelerare l’orgasmo. Una volta che l’eccitazione è calata devi riprendere la stimolazione fino ad arrivare di nuovo alle prime contrazioni pelviche e poi fermarti, e così via.

     

    Qui di seguito riporto l’esperienza con l’orgasmo controllato di Catherine Yronwode, una scrittrice  americana. La riporto qui di seguito condensata e adattata da questo articolo.

     

    La tecnica fondamentale consiste nello stimolarsi sessualmente più volte di seguito senza arrivare all’orgasmo. Se vuoi imparare questa tecnica devi prima di tutto imparare a riconoscere quando sta per arrivare l’eiaculazione (o, nelle donne, l’orgasmo).

     

    La tecnica consiste nell’arrivare in ogni sessione varie volte (10 o più) vicino all’eiaculazione/orgasmo e fermarsi subito prima in modo da evitare di eiaculare / orgasmare. Se sei un uomo,  devi prestare attenzione al fatto che c’è un breve momento prima dell’eiaculazione quando sei cosciente che l’eiaculazione sta per accadere ma non è ancora diventata inevitabile.  E’ in questo momento che devi rilassarti e ridurre la stimolazione.

     

    Sentirai una o due contrazioni a cui, se ti rilassi correttamente non seguirà l’eiaculazione.  Per rilassarti puoi respirare lentamente e inoltre rilasciare i tuoi muscoli addominali. Rimani focalizzato sulle sensazioni, evita di far calare l’eccitazione pensando a qualcos’altro per distrarti.  Fai calare un po’ l’eccitazione e poi riprendi con la stimolazione  ripetendo il ciclo più di una volta. Prova a immaginarti in cima a un onda di piacere,  un’onda che non si frange sulla spiaggia.

     

    Puoi praticare questa tecnica durante la masturbazione o con un partner.  Se hai difficoltà a controllarti, puoi iniziare a sperimentare questa tecnica durante la masturbazione perché inizialmente da soli la difficoltà è minore. D’altra parte con un partner è più facile rimanere in cima all’onda perché l’eccitazione è maggiore, e inoltre la presenza di un partner aumenta la motivazione a imparare il controllo e, muovendosi meno o cambiando leggermente posizione il tuo partner può aiutarti a far calare l’eccitazione.

     

    Prova a cavalcare l’onda a turno col tuo partner.  Durante una sessione  della durata di circa un’ora potete scambiare i ruoli più di una volta. Mentre uno di voi sta in cima all’onda del piacere l’altro sta di guardia rallentandogli l’orgasmo quando necessario.  Una volta che uno dei due è arrivato alla saturazione si rilassa e vi scambiate i ruoli. Potete anche decidere di fermarvi e riprendere dopo un po’. Via via che prendete affiatamento non avrete più bisogno di pensare a chi è che cavalca e chi si prende cura dell’altro,  i ruoli si mescoleranno.

     

    A volte il partner di guardia, mentre impara questa tecnica, acquisisce un sentimento di potere personale sull’altro,  sapendo che può facilmente provocagli un orgasmo. Questa sensazione di potere non deve essere trascurata. È molto appagante accorgersi che qualcuno ti ha dato un potere sulla sua sessualità ed è molto appagante osservare lo sviluppo del processo orgasmico del tuo partner. Tuttavia anche se hai potere non spingere il tuo partner all’orgasmo,  perché se lo spingi all’orgasmo il tuo partner non riuscirà a sviluppare il suo controllo.  Alcuni giorni il tuo partner può avere un desiderio sessuale più alto del solito (per esempio una donna durante l’ovulazione o prima delle mestruazioni) e puoi offrirgli il regalo di fargli provare l’orgasmo.  Ma devi essere pronto e accettare anche un rifiuto. In ogni caso il tuo obiettivo è aiutare il tuo partner ad acquisire controllo sull’orgasmo e non indovinare se desidera venire.

     

    Il tempo minimo per praticare questo esercizio è 20 minuti; per aumentare le probabilità provare un’esperienza di estasi sessuale sono necessarie sessioni di almeno 40 minuti. Ricorda che questi 40 minuti vanno divisi per entrambi i partner. Una volta imparato come fare, dopo aver scambiato i ruoli possono volerci solo pochi secondi o un solo minuto per arrivare di nuovo vicino all’orgasmo. Fai  attenzione a non sentirti troppo sicuro di te e dimenticare di rilassarti quando è il momento.

     

    Se a causa di una eccitazione eccessiva uno dei partner orgasma nessuno dei due deve essere allarmato, arrabbiato o rattristato.  Se sei stato molto vicino all’orgasmo per lungo tempo e vedi che il tuo partner orgasma allora puoi farlo anche tu. Oppure se preferisci puoi semplicemente osservare il tuo partner. Nella mia esperienza quando uno dei partner raggiunge un orgasmo involontario  si scusa ed è perdonato affettuosamente.  Non c’è risentimento perché entrambi i partner sanno che  l’esperienza del piacere può essere  raggiunta di nuovo in poco tempo.

     

    Se diventi bravo in questa tecnica e ti piace,  vedrai che dopo 20 o 30 minuti  il tuo bisogno  di orgasmo sarà calmato e non sempre avrai desiderio di venire, oppure proverai una sensazione orgasmica che non sarà accompagnata da contrazioni. Oppure a un certo punto potete decidere che entrambi volete un orgasmo immediato e a quel punto potete terminare l’esercizio con un orgasmo.

     

    NOTA BENE: Se decidi di utilizzare la tecnica di controllo dell’orgasmo descritta in questa pagina parlane prima col tuo medico, perché alcune fonti dicono che in alcuni casi questa pratica, soprattuto se continuata nel tempo, può provocare prostatiti. Le informazioni contenute in questo articolo sono date solo a fini informativi e non devono essere considerate come un invito indiscriminato a utilizzare questa tecnica.

     

    Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

     

     

     

     

    Vedi gli altri articoli dedicati all’intimità di coppia:

     

       

      Questo articolo parla di intensificare l’orgasmo, controllare l’orgasmo, rimandare l’orgasmo, tantra yoga, Karezza, surfing, edging, extended orgasm, orgasmo esteso, orgasmo controllato, peaking, tecniche di potenziamento dell’orgasmo, orgasmo potenziato, consulenza a distanza, consulenza online, psicologia, sessuologia.

      Cause e rimedi dell’eiaculazione precoce giovanile

       

      Adolescenti

       

      Sei arrivato a questa pagina perché pensi di soffrire di eiaculazione precoce giovanile. L’eiaculazione precoce fa parte delle tipiche esperienze giovanili al pari di bere alcolici, litigare coi genitori e fare nottata in giro. Mancano statistiche, ma, a giudicare dalle email che arrivano al mio sito e dai risultati dei miei test sull’eiaculazione precoce credo che almeno il 90% dei giovani uomini abbia avuto almeno un’esperienza di eiaculazione precoce. Questa situazione è speculare a quella di rapporti sessuali dolorosi o comunque poco piacevoli di molte giovani donne, di cui parlerò in un altro articolo.

       

       

      Le cause dell’eiaculazione precoce giovanile

       

      Ci sono motivi precisi che rendono l’eiaculazione precoce così diffusa fra i giovani.

       

      Il primo è innanzitutto l’agitazione e l’ansia per i primi rapporti sessuali. Sfortunatamente ansia e agitazione provocano il rilascio nel sangue di sostanze che aumentano l’eccitabilità e così accorciano i tempi di penetrazione vaginale (e nei casi più seri danneggiano anche l’erezione). I primi insuccessi rinforzano l’ansia da prestazione, creando così un circolo vizioso che rischia di portare a una cronicizzazione del problema in età adulta.

       

      Un altro motivo è la scarsa conoscenza di tecniche sessuali dei giovani uomini, accoppiata alla visione di video porno. I video porno mostrano spesso sesso orale, rapporti sessuali fra sconosciuti con preliminari inesistenti, nella posizione del missionario e a ritmi frenetici. Per neutralizzare l’ansia e tenere bassa l’eccitazione i giovani alle prime esperienze dovrebbero invece fare tutto l’opposto: evitare di ricevere sesso orale, fare lunghi preliminari imparando a focalizzarsi sul piacere diffuso, adottare posizioni meno coinvolgenti e che danno maggiori possibilità di controllo di quella del missionario, rallentare e variare l’intensità delle spinte pelviche, cercare una buona comunicazione con le partner.

       

      Molti giovani uomini inoltre pensano, sbagliando, che la penetrazione sia il modo migliore per far provare un orgasmo a una donna. La stimolazione del clitoride, quando è presente, ha spesso la sola funzione di preparare la donna alla penetrazione vaginale. Questo peggiora il problema perché far provare l’orgasmo a una donna con la sola penetrazione vaginale può rivelarsi una missione impossibile anche per uomini esperti.

       

      Altri fattori che facilitano l’eiaculazione precoce nei giovani sono fare l’amore in posti scomodi o di fretta, con la paura di essere scoperti, l’abitudine alla masturbazione rapida, la scarsa dimestichezza col preservativo, e fare l’amore con ragazze che ugualmente hanno scarsa esperienza. Ragazze che si negano o hanno dolore (a causa della verginità o di scarsa lubrificazione) spingono ugualmente l’uomo a penetrazioni vaginali brevi. Il modo migliore per sviluppare la propria sessualità quando si è giovani è trovare un partner esperto e/o con cui si ha un’ottima comunicazione.

       

      Ragazzi e ragazze dovrebbero vivere le loro prime esperienze sessuali come l’inizio di un percorso di apprendimento che li porterà a vivere una sessualità appagante solo dopo un conveniente periodo di prove ed errori. Mentre tutti capiscono che cose complesse richiedono periodi di apprendistato (ad esempio, scrivo le prime cose che mi vengono in mente: nuotare, suonare uno strumento, ma anche andare in bicicletta) molti ragazzi e ragazze si aspettano una prestazione ottimale e una soddisfazione piena fin dalle prime esperienze sessuali e ci rimangono male se non è così.

       

      Come risolvere l’eiaculazione precoce giovanile

       

      Personalmente credo che andrebbero organizzati incontri di educazione sessuale nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile dove si spieghi non solo la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e la contraccezione, ma anche le tecniche di base per far sì che i primi rapporti sessuali, per uomini e donne, non siano traumatici.

       

      La gran parte degli uomini impara ad acquisire un controllo sull’eiaculazione con l’esperienza. In particolare il controllo si acquisisce facendo l’amore con una partner accogliente, desiderosa di sperimentare e con cui c’è una buona comunicazione. La buona comunicazione e l’accoglienza riducono l’ansia da prestazione anche quando all’inizio le cose non vanno bene, permettendo un approccio più rilassato e tempi di penetrazione più lunghi. La voglia di sperimentare e la buona comunicazione permettono di acquisire tecniche che assicurano anche la soddisfazione femminile, e anche questo contribuisce a ridurre l’ansia da prestazione. Altri aiuti possono venire da amici con maggiore esperienza, da internet, ma su internet il problema è che si trovano mescolati consigli validi e consigli inefficaci o dannosi. Sono ad esempio inefficaci o dannosi consigli del tipo: mentre fai l’amore ripeti a mente i numeri della tua rubrica telefonica, oppure: bevi alcol e durerai più a lungo.

       

      Alcune tecniche e suggerimenti

       

      In generale, devi evitare stimoli troppo forti, ridurre l’ansia e abituarti a stare nella tensione sessuale senza venire. Prova uno o più di questi:

      • evita la penetrazione
      • non farti carezzare il pene finché non hai deciso che è il momento di venire
      • masturbati prima di uscire con la tua ragazza
      • avverti la tua ragazza che poiché lei ti piace molto probabilmente verrai presto; una volta che sei venuto, non fermarti ma continua con baci e carezze concentrandoti su di lei
      • quando vi incontrate, concentrati prima sul piacere di lei facendola venire con carezze del clitoride (fatti spiegare come le piace essere carezzata), poi solo a questo punto puoi autorizzarti a venire nei modi che preferite
      • fai questo esercizio: da solo, metti la sveglia a mezz’ora. Cominci  a masturbarti. Quando senti che stai per venire ti fermi e aspetti che l’eccitazione cali. Poi riprendi. Non puoi venire, anche se ne hai voglia, finché non è suonata la sveglia. In questo modo ti abitui a stare nel piacere sessuale ma senza venire. Se hai una compagna con cui hai una buona intesa e un buon livello di confidenza, dopo che hai imparato da solo, fai questo esercizio con lei, cioè chiedi a lei di masturbarti.

       

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      Puoi anche leggere tutti gli articoli sull’eiaculazione precoce contenuti in questo sito

       

       

         

        Questo articolo parla di adolescenza e eiaculazione precoce, masturbazione e eiaculazione precoce, eiaculazione precoce giovanile, sessualità maschile e eiaculazione precoce, trattamento eiaculazione precoce giovanile, prime esperienze sessuali, educazione sessuale.

         

        Piaceri di coppia: carezzare il partner prima di addormentarsi

        L’intimità è la sensazione di sentirsi vicini a qualcuno, a livello mentale, emotivo e fisico. Una buona intimità di coppia dipende (anche) da piccole cose. Lo sviluppo e il mantenimento dell’intimità possono essere ‘aiutati’ con esercizi semplici ma efficaci come questo.

         

        Lo scopo di questo esercizio è aiutare il tuo partner a prendere sonno attraverso delle carezze leggere e rilassanti, e migliorare in questo modo il vostro senso di intimità.

         

        Stasera, quando vai a dormire con il tuo partner, mettetevi vicini: passa la tua mano dietro le sue spalle, e poi fallo ruotare di fianco e appoggiare il suo petto contro il tuo. Rispetto alla foto in alto, nella posizione che ti consiglio la testa del partner appoggiato (nella foto la testa della donna) deve essere appoggiata sul cuscino e non sulla spalla dell’uomo.

         

        Mentre state così abbracciati e parlate del più e del meno (di solito la sera quando si va a dormire si raccontano o si commentano pensieri o episodi della giornata), concentrati sul calore e la pesantezza del suo corpo.

         

        Quando avete smesso di parlare, e siete pronti per dormire, chiedi al tuo partner se puoi carezzarlo un po’ per farlo rilassare e addormentare. Questa richiesta è importante perché altrimenti, se non avete mai usato prima questo rituale, il tuo partner penserà che hai voglia di fare l’amore.

         

        Se il tuo partner ha detto che è d’accordo, metti la mano sotto il pigiama, all’altezza della spalla, e comincia a carezzarlo un po’.  Se hai  la mano fredda all’inizio tienila ferma in modo che possa scaldarsi. Poi lentamente carezzagli la spalla e la parte alta del braccio rivolti verso di te, il petto (se è una donna, evita i seni), e la parte alta della pancia.  

         

        Concentrati sul calore e la consistenza della sua pelle, sul suo respiro, e sulla tua stanchezza e voglia di dormire di fine giornata, in modo da rilassarti anche tu. Prova a sintonizzare il tuo respiro col suo.

         

        Rallenta naturalmente la respirazione e i movimenti finché non cominci a dormire.

         

        Se il tuo partner è ‘allergico’ al contatto fisico, oppure pensi che si ecciterà se lo carezzi sulla pelle o, infine, se la tua mano è molto fredda, puoi fare l’esercizio tenendo la mano sopra il pigiama.

         

        Domani sera, ripetete l’esercizio invertendo i ruoli.

         

        Vi consiglio di seguire questa routine tutte le sere, a tempo indefinito.

         

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        Questo articolo è collegato a vari termini quali ad esempio intimità, intimità di coppia, esercizi per sviluppare l’intimità, definizione di intimità, erotismo di coppia, comunicazione di coppia, relazioni di coppia, sesso lento, slow sex.

         

           

           

          Sesso sacro: coito tantrico e estasi sessuale

           

          Alcune tecniche sessuali possono prolungare e aumentare l’intensità dell’orgasmo e in alcuni casi provocare addirittura stati alterati di coscienza, quali ad esempio trance o estasi.

          Questo articolo parla dell’esperienza di Catherine Yronwode, una scrittrice americana, con alcune tecniche utilizzate anche nel Tantra Yoga e nel Coito riservato  (Karezza).

          Il Tantra Yoga è una corrente spirituale nata in India in tempi antichissimi, basata su credenze e pratiche in opposizione alla tradizione induista tradizionale. Alcuni riti del Tantra Yoga prevedono rapporti sessuali.

          Negli anni ’60 e ’70 il Tantra yoga si è diffuso negli Stati Uniti e di lì in Europa attraverso la Beat Generation e la New Age. Uno dei divulgatori è stato il guru indiano Osho Rajinesh. Il Tantra yoga diffuso in Occidente è molto diverso dall’originale, tant’è che gli studiosi parlano di NeoTantra, California Tantra, Pop Tantra, etc. Ad esempio Margot Anand, un’esponente di questa corrente, nel suo libro The new Art of Sexual Ecstasy scrive che (p.7):

          Having to some degree been trained in classical Tantric methods and studied the scriptures, I feel that many of the techniques are not relevant to the needs of contemporary western lover. So while I have retained the Tantric goal of sexual ecstasy, I’ve developed new approaches to make this experience accessible to people today.

          Il Coito riservato è una filosofia e una modalità di rapporto sessuale sviluppata nell’800 dalla ginecologa americana Alice Bunker Stockham.

          La testimonianza di Catherine Yronwode (tradotta, sintetizzata e adattata qui sotto) è ripresa da questo articolo.

          Ho letto per la prima volta del sesso tantrico sotto il nome di Karezza nel 1962. Solo nel 1975 ho trovato un uomo che voleva provarlo. Anche lui aveva letto qualcosa a riguardo;  nessuno di noi aveva avuto un maestro. Per noi funzionò! Non diventammo una coppia, né seguaci di un culto religioso. La nostra esperienza ci diede solo un’esperienza spirituale di bellezza e unità sessuale.

          Nel 1977 un mio vecchio amico mi disse che voleva provare la tecnica con me. Non avevamo mai fatto l’amore prima, così parliamo della cosa per un’ora e mezza e poi ci mettemmo a fare l’amore. Di nuovo un atto biologico si trasformò in un’esperienza di natura spirituale.  Anche se io e quest’uomo da allora ci siamo visti di rado, quell’esperienza cambiò la mia vita perché mi resi conto che tutte le chiacchiere di natura religiosa che avevo letto riguardo al Tantra erano solo  uno strato di vernice socio culturale sopra una verità di natura biologico-spirituale.

          Io credo che attraverso un controllo appreso e cosciente sia possibile separare l’eiaculazione dall’orgasmo.  Tutti noi abbiamo esperienza occasionale di eiaculazioni involontarie o di ‘orgasmi’ in cui abbiamo  le contrazioni ma il piacere è minimo.  Il Tantra e la Karezza insegnano come controllare queste esperienze in modo che una persona possa sperimentare l’orgasmo senza contrazioni che di solito o accompagnano (nell’uomo le contrazioni spingono all’esterno il liquido seminale),  e in questo modo prolungare il piacere oltre i ristretti limiti imposti dalla quantità di tempo che ci vuole per avere le contrazioni.

          In termini strettamente biologici la pratica del Tantra della Karezza possono essere visti come qualcosa che assomiglia a un training di biofeedback.  E’ come imparare a muovere le orecchie,  è qualcosa che puoi imparare se ci dedichi tempo e impegno, perché normalmente non acquisiamo il controllo cosciente della muscolatura coinvolta.

          E allora da dove viene l’esperienza di spiritualità?  Secondo me l’esperienza della spiritualità è parte della nostra struttura neurologica.  Io credo che gli esseri umani siano equipaggiati naturalmente per avere esperienze metafisiche.  Molte tecniche molto antiche relative alla spiritualità fanno uso della ripetizione ad esempio di   preghiere, canti, danze, mentre l’attenzione è focalizzata  sulle ‘forze cosmiche’.  Il Tantra è basato sia sulla ripetizione che sulla focalizzazione.  Questo non è l’unico modo di raggiungere la beatitudine spirituale,  ma semplicemente quella che funziona con me.

          Nonostante le differenze culturali,  tutte le istruzioni delle diverse tradizioni di sessualità sacra sono molto simili riguardo alla tecnica da utilizzare durante l’atto sessuale. In pratica, si tratta di fermarsi quando si arriva molto vicini all’orgasmo, lasciar calare l’eccitazione e poi riprendere arrivando di nuovo vicini all’orgasmo. La ripetizione di 5-10 cicli durante un rapporto sessuale può assicurare orgasmi prolungati e sensazioni di natura spirituale.

          La somiglianza delle tecniche è una forte indicazione del fatto che c’è una verità universale di natura biologica dietro le varie forme di Tantra e di Karezza.  La mia opinione,  anche se quello che sto per dire potrebbe  offendere coloro che praticano il Tantra,  è che le spiegazioni e istruzioni di natura religiosa possono essere tranquillamente ignorate senza danneggiare il nucleo dell’insegnamento relativo al sesso tantrico e i risultati.

          Una esperienza simile è raccontata anche da Margot Anand nel suo libro The new Art of Sexual Ecstasy (p.3):

          We [Margot e un uomo con cui era impegnata in un rapporto sessuale] wanted to maintain sexual arousal, so when excitement began to fade, we returned to our usual style of lovemaking. Then, just before the peak of orgasmic release, we stopped, relaxed and and became still once more. We repeated this pattern several times, and then something totally unexpected happened. Suddenly we both seemed to be floating in an unbounded space filled with warmth and light. The boundaries between our bodies dissolved and, along with them, the distinction between man and woman. We were one. The experience become timeless and we seemed to remain like this forever. there was no need to have an orgasm. There was no need even ‘to make love’. there was nothing to do, nothing to achieve, We were in ecstasy.

           

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            Traduzione in italiano e adattamento © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

             

            Questo articolo è collegato a vari termini quali ad esempio unione sessuale sacra, sesso e pratica spirituale, Tantrismo indo-tibetano, Taoismo cinese, unione tantrica, sessualità sacra, sacralità del sesso, sesso e religione, erotismo e spiritualità, sessualità e spiritualità, unione sacra, estasi sessuale, sesso lento, slow sex, esercizi sessualità tantra, tecniche tantra, sesso tantrico, orgasmo tantrico, esercizi tantrici, piacere sessuale, orgasmo tantrico, sesso tantrico, meditazione tantrica, tantra di coppia, tantra maschile, tantra femminile, yoga e sesso, amore e tantra, respirazione tantrica, continenza sessuale, kundalini tantra.

            Le credenze che riducono il piacere maschile e femminile

            Molti degli uomini che mi chiedono una consulenza sessuologica (in particolare relativa all’eiaculazione precoce) condividono queste credenze, relative al loro ruolo e alle modalità in cui le donne raggiungono il piacere:

            1. al piacere della mia compagna ci devo pensare io
            2. l’esperienza sessuale più piacevole per la donna è la penetrazione
            3. per la donna più penetrazione = più piacere.

             

            In realtà

            1. al piacere della mia compagna ci deve pensare la mia compagna
            2. l’esperienza sessuale più piacevole per la donna è la stimolazione del clitoride
            3. per la donna più stimolazione del clitoride = più piacere.

             

            Vediamo punto per punto.

             

            Punto 1. Eccetto nei casi in cui inizialmente uno dei partner ha scarsa esperienza, il rapporto sessuale funziona meglio se ognuno dei partecipanti, pur prestando un po’ attenzione anche alle esigenze dell’altro, pensa innanzitutto al proprio piacere. La credenza che sia l’uomo a doversi preoccupare anche del piacere della donna lo costringe a un doppio lavoro: l’uomo non può mai lasciarsi andare e se le cose non vanno sempre al massimo entra facilmente in crisi. Inoltre se anche la donna fa propria questa credenza, diventa passiva ed incapace di raggiungere il piacere quando l’uomo non è abbastanza esperto.

             

            Punti 2 e 3. La penetrazione è l’esperienza sessuale più piacevole per l’uomo. La penetrazione è invece una tecnica rudimentale per far provare piacere alla donna. Anche se la sensazione della penetrazione è in genere piacevole, puntare sulla penetrazione per far raggiungere l’orgasmo a una donna è un po’ come voler far raggiungere l’orgasmo a un uomo carezzandogli i testicoli (se è veramente molto eccitato potrebbe accadere, ma è meglio usare metodi più diretti). Poiché le tre credenze descritte all’inizio sono ancora molto diffuse, non meraviglia che ci sia una percentuale così alta di donne che nei rapporti sessuali non arriva all’orgasmo.

             

            E’ noto che la maggior parte delle terminazioni nervose femminili sono nel clitoride, che è l’equivalente anatomico del pene (in pratica è un piccolo pene). La parte mediana e quella più interna della vagina hanno poche terminazioni nervose, le parti più sensibili sono invece l’ingresso e, in alcune donne, la posizione in ‘ore 12’ subito dopo l’ingresso della vagina, perché ci termina la parte interna del clitoride (questa posizione viene chiamata Punto G). Le donne che riescono a raggiungere l’orgasmo durante la penetrazione hanno imparato a sfregare il clitoride contro il pube dell’uomo (ma è una tecnica da specialiste, e che non funziona con tutti gli uomini), oppure hanno un punto G particolarmente sensibile (ma sono poche quelle a cui la sola stimolazione del punto G provoca l’orgasmo), oppure semplicemente durante la penetrazione si carezzano il clitoride con le dita.

             

            Se entriamo in quest’ottica, la durata della penetrazione vaginale diventa un falso problema. Quello che conta è che la donna, durante il rapporto sessuale, abbia un ruolo attivo e imposti le cose in modo da assicurarsi l’orgasmo con la stimolazione del clitoride.

             

            In sintesi, gli uomini che richiedono una consulenza sessuologica perché si lamentano di soffrire di eiaculazione precoce dovrebbero rivolgere i loro sforzi non solo a come far durare la penetrazione più a lungo (ci sono tecniche e accorgimenti che aiutano a ottenere questo risultato), ma  a come aiutare le proprie compagne a  raggiungere l’orgasmo con la stimolazione del clitoride.

             

            Altre credenze dannose sono le seguenti:

            • ‘Una buona intesa erotica deve essere spontanea e accadere naturalmente’. A volte questo è vero, ma anche la sessualità, come vari altri aspetti della nostra vita, può peggiorare (ad esempio per colpa di routine, problemi di lavoro, scarsa comunicazione, problemi di salute, arrivo dei figli) e può essere migliorata con uno sforzo cosciente. Il fatto che con una certa persona si sia creata da subito una buona intesa sessuale non significa che questa intesa rimarrà sempre a un ottimo livello e che, se per motivi vari diminuisce, riprenda da sola. E ugualmente l’intesa sessuale può essere migliorata nelle coppie in cui una buona intesa sessuale è mancata fin dall’inizio (in molte coppie giovani, che hanno scarsa conoscenza delle propria sessualità e poca esperienza di rapporti sessuali, l’intesa sessuale è spesso carente).
            • Io e il mio partner dobbiamo sempre avere l’orgasmo simultaneo‘. Nei film l’orgasmo è spesso simultaneo (così il regista può passare rapidamente alla scena successiva), ma la vita non è un film. Anche se l’orgasmo simultaneo accade, accade di rado e richiede un ottimo affiatamento fra i partner. Io direi di considerarlo come una ciliegina sulla torta. Se accade, meglio, se non c’è, bene lo stesso, anche tenendo conto che le donne sono multiorgasmiche.
            • E’ necesaria una consulenza sessuologica solo per problemi gravi‘. Sbagliato, una consulenza sessuologica va richiesta prima che un problema secondario facilmente risolvibile si aggravi e diventi serio. E ugualmente una consulenza sessuologica può essere richiesta anche per migliorare quello che va già abbastanza bene, tutti noi cerchiamo sempre di migliorare.

             

            Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

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            Vedi gli altri articoli dedicati all’intimità di coppia e alla consulenza sessuologica:

             

               

              Definizione e trattamento dell’eiaculazione precoce in una prospettiva di coppia

              Comunicazione al Convegno CIS MALATTIA: LA SFIDA DELL’EROS Qualità della vita sessuale nell’insorgenza di una malattia Bologna 9-10-11 Novembre 2017

              Nel trattamento dell’eiaculazione precoce (EP) l’attenzione è solitamente rivolta all’uomo. Così ad esempio negli svariati materiali presenti su internet, una parte dei quali è prodotta da sessuologi, l’immagine classica utilizzata è l’uomo sconsolato in primo piano, seduto dal lato del letto, con la partner ancora distesa che lo guarda ammusonita. E anche nella terapia mansionale classica (H.S. Kaplan) alle donne si richiede semplicemente di mostrare comprensione per le difficoltà maschili e di aiutare il partner a fare una serie di esercizi di focalizzazione e controllo sulla propria (cioè maschile) risposta sessuale. Questo poster sostiene che considerare compiutamente l’EP un problema di coppia offre possibilità aggiuntive di trattamento nella terapia mansionale, grazie soprattutto a un ruolo più attivo della donna.

              In una prospettiva di coppia, l’eiaculazione precoce può essere definita presente quando:

              1. l’eiaculazione avviene sempre o quasi sempre prima che la coppia lo desideri
              2. l’uomo eiacula in genere prima che la donna orgasmi e la donna rimane insoddisfatta
              3. la coppia è scontenta della propria vita sessuale, e prova sentimenti come ad esempio disagio, fastidio, frustrazione e l’evitamento dei rapporti sessuali.

              In una prospettiva di coppia i partner hanno compiti diversi: l’obiettivo della coppia con riferimento all’uomo è aiutarlo a controllare meglio l’eccitazione e allungare la durata del rapporto; l’obiettivo della coppia con riferimento della donna è aiutarla a ridurre i tempi dell’orgasmo integrando nella stimolazione coitale la stimolazione clitoridea diretta.

              Questi obiettivi richiedono di assegnare compiti diversi ai due partner.

              L’uomo deve imparare non solo, come nella terapia mansionale classica, a riconoscere l’arrivo e controllare la propria eiaculazione, ma anche a stimolare meglio la donna sia migliorando e allungando i preliminari che stimolandole il clitoride.

              La donna deve imparare a prolungare il coito maschile imparando a percepire i livelli di eccitazione del partner e chiedendogli quando necessario di rallentare o uscire dalla vagina, scegliere posizioni coitali non troppo coinvolgenti e eccitanti per il partner, evitare di aumentare troppo l’eccitazione del partner con propri movimenti coitali profondi e incontrollati e gemiti già nella fase iniziale del coito.

              La donna deve inoltre migliorare la propria capacità di arrivare all’orgasmo stimolandosi il clitoride durante il coito.

              In sintesi, nell’approccio che proponiamo il/la sessuologo/a deve far sì che entrambi i partner migliorino la conoscenza della sessualità propria e del partner e delle relative tecniche sessuali, mentre nell’approccio classico è previsto più semplicemente che solo l’uomo debba migliorare la conoscenza della propria sessualità.

              L’adozione di una prospettiva di coppia nella definizione e nel trattamento dell’EP offre possibilità di trattamento aggiuntive rispetto alla terapia mansionale classica, basate sul rendere le donne e uomini più competenti e assertivi nel gestire risposta sessuale propria e del partner.

              Riteniamo che questa prospettiva possa aumentare l’efficacia del trattamento soprattutto con coppie in cui l’uomo soffre di EP secondaria e intra moenia.

              Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

               

              Il sesso orale e’ controindicato per chi soffre di eiaculazione precoce

              Farsi baciare i genitali dal partner è una tecnica poco adatta agli uomini che non riescono a controllare l’eiaculazione e si lamentano per la brevità delle loro penetrazioni vaginali.

               

              Gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce hanno bisogno, fra le altre cose, di abituarsi a focalizzare l’attenzione sul piacere diffuso che arriva da baci e carezze riducendo, almeno nella parte iniziale e centrale del rapporto sessuale, la stimolazione genitale diretta.

               

              Poiché col sesso orale la stimolazione è molto intensa, in genere il sesso orale è utile a uomini o donne che  soffrono di anorgasmia, cioè che hanno problemi nel raggiungere l’orgasmo.

               

              Quando il problema invece è l’eiaculazione precoce il sesso orale è poco indicato perché porta la coppia a un modello di interazione opposto: focalizzazione immediata e quasi esclusiva sul piacere genitale e di conseguenza durata breve della penetrazione vaginale.

               

              Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

               

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              Puoi leggere i vari articoli su questo tema contenuti sul mio sito. Ad esempio:

               

               

                 

                Come raggiungere l’orgasmo con la penetrazione vaginale

                Vuoi sapere un segreto?
                Vuoi sapere un segreto?

                 

                Solo il 30% delle donne raggiunge l’orgasmo regolarmente durante la penetrazione vaginale (cioè con le spinte del pene in vagina) senza ricorrere all’aiuto della stimolazione manuale del clitoride.

                L’equivalente anatomico del pene maschile è il clitoride, è sulla parte esterna del clitoride che si trovano gran parte delle terminazioni nervose che trasmettono il piacere, e la stimolazione della parte esterna del  clitoride è il metodo più facile, per una donna, per raggiungere l’orgasmo.

                Pretendere di raggiungere l’orgasmo solo con la penetrazione vaginale sarebbe come, per un uomo, pretendere di raggiungere l’orgasmo solo con le carezze dei testicoli: in  alcuni casi può accadere, ma è complicato.

                Purtroppo Madre Natura ha collocato il clitoride nel posto sbagliato: per far raggiungere facilmente l’orgasmo con la penetrazione anche alle donne, la parte esterna del clitoride avrebbe dovuto essere collocata all’interno o all’imbocco della vagina.

                Alcune donne hanno scoperto dei trucchi per raggiungere l’orgasmo con la penetrazione vaginale (nota 1). In generale si tratta di strofinare la zona del clitoride contro il pube maschile o contro il cuscino e/o le lenzuola. Vediamo in dettaglio.

                Posizione con la donna sopra

                In questa posizione durante la penetrazione vaginale la donna ha la possibilità di muoversi come preferisce. Vediamo alcune testimonianze di donne diverse (p.223-224):

                • Per avere l’orgasmo sto sopra al mio compagno e mi muovo avanti e indietro in modo da strofinare il clitoride contro la base del pene senza che il pene si muova dentro e fuori la vagina.
                • Durante il rapporto ho l’orgasmo quando mi metto in posizione dominante, e strofino il clitoride contro la sua pancia e la zona pubica.
                • Lui sta seduto un po’ coricato, io sono sopra, con il pene in vagina e l’angolo giusto in modo che il suo osso pubico faccia pressione sul clitoride. Nello stesso tempo lui giocherella con i miei capezzoli mentre io muovo il bacino come mi piace di più.

                Sfregamento delle due zone pubiche

                Questo metodo è molto simile al precedente, con la differenza che lo sfregamento può essere fatto in qualunque posizione. Lo strofinio richiede la penetrazione vaginale completa, con poca o nessuna spinta del pene, e uno dei due partner si muove circolarmente in modo che le due zone genitali si strofinino e si massaggino fra loro, specialmente le labbra e la vulva, o la zona del Monte di Venere della donna.

                • Stiamo distesi sul fianco con le gambe intrecciate in modo che lui abbia una gamba fra le mie, e io una fra le sue, con il pene dentro, così il clitoride sfrega contro il suo osso pubico. Poi mi dimeno un po’ e così raggiungo l’orgasmo.
                • Massimo contatto fisico. Mi piace quando il pene è tutto dentro, e più che muoverci e spingere ci strofiniamo uno contro l’altro.
                • Posso raggiungere l’orgasmo schiacciando strofinando la mia zona pubica, che è molle molto sensibile, contro di lui, che ha il pene dentro ma sta fermo.
                • Gli uomini in genere si muovono troppo per i miei gusti. Mi piace che il mio compagno mi penetri profondamente, schiacci bene sul davanti e si fermi un momentino, ma sono pochi quelli che sanno farlo e hanno voglia. Al momento dell’orgasmo voglio che lui sia molto duro, sia ben dentro stia fermo. Se si muove molto mentre io l’orgasmo, è sempre meno intenso. Di solito gli uomini, quando sentono che sto venendo, si precipitano con loro orgasmo e spesso rovinano il mio.
                • C’è un certo ritmo che mi aiuta moltissimo per raggiungere l’orgasmo. È quando l’uomo si spinge dentro e resta lì ben contro per alcuni secondi invece di tornare subito indietro. Poi preferisco che non si ritragga appena spingo io, ma purtroppo gli uomini di solito non ci riescono.

                Sfregamento del clitoride contro cuscino o lenzuola con la donna in posizione prona

                In questa modalità l’uomo penetra da dietro la donna che è distesa sul letto a pancia in giù. La donna raggiunge l’orgasmo sfregando il clitoride contro il cuscino o le lenzuola.

                Contatto delle zone pubiche durante la penetrazione

                Alcune donne durante la penetrazione vaginale raggiungono l’orgasmo stimolando il clitoride spingendolo ad ogni spinta la zona pubica contro quella del partner. Nella maggior parte delle testimonianze è l’uomo che si muove. Le posizioni possono essere quella dell’uomo sopra, oppure uno dei due o tutti e due seduti; la donna può avere le gambe chiuse, aperte, sollevate, o piegate. È difficile mantenere la stimolazione proprio nel punto giusto durante le spinte, perciò è importante che la donna abbia libertà di movimenti.

                • Preferisco che lui stia sopra, ma mi muovo un sacco; sono molto pignola su ritmi e sulle spinte. Devo contorcermi un po’ per trovare i punti piacevoli. Poi se tengo le gambe unite posso regolare la pressione come mi piace di più.
                • Di solito ottengo la stimolazione del clitoride e così raggiungo l’orgasmo schiacciando la mia zona pubica contro quella del mio compagno, seguendo un certo ritmo. Faccio fatica a venire se stiamo in piedi o se mi penetra da dietro, perché manca la pressione fondamentale delle due zone pubiche. Quando lui sta sopra di solito gli prendo il sedere con le mani e guido i suoi movimenti, se non sta già facendo quello che voglio io.
                • Quando facciamo l’amore lui sta sopra, e siamo leggermente arcuati in modo che la mia zona clitoridea sia nella posizione migliore per ricevere la stimolazione delle spinte dei due corpi.
                • Durante il rapporto, se lui è molto attivo e regolare, e non cambia ritmo pressione, e se io mi concentro attivamente sulla sensazione, qualche volta raggiungo l’orgasmo. Dipende anche dal compagno e dall’angolazione formata dai nostri due corpi.
                • Penso sia una questione di anatomia e di psicologia assieme; per esempio con un dato uomo il mio corpo si incastra bene e i movimenti dentro e fuori del pene mi stimolano bene il clitoride e raggiungo l’orgasmo. Ma di solito non succede.
                • Penso che la posizione e la misura degli organi genitali di una coppia abbia un ruolo importante nella stimolazione. C’è uno dei miei compagni che ha degli organi genitali che mi vanno a pennello e con lui raggiungo l’orgasmo facilmente.
                • Deve esserci un movimento ritmico dei due corpi, che non va interrotto perché da un momento all’altro lui sta quasi per eiaculare. Se sento il pene entrare uscire dalla vagina con un ritmo costante riesco a concentrare la sensazione e a iniziare la mia costante ascesa all’orgasmo.

                In questa modalità alcune donne hanno definito in dettaglio il tipo di spinte preferite (228 – 229):

                • (Preferisco) un movimento lento, dolce, sensibile, deciso.
                • Spinte forti e lente, con un po’ di strofinio quando la penetrazione è completa.
                • Introduzione dolce, poi spinte del pene lente, in profondità, man mano più veloci. Ho scoperto che quando il movimento è nel complesso ritmico, riesco a rilassarmi e raggiungo l’orgasmo più facilmente perché non devo concentrarmi su cosa succederà dopo.
                • Non mi va di essere cavalcata violentemente, preferisco un approccio più ‘scivolato’.
                • Non mi piace essere violentata, non so se mi spiego.

                Frequente reintroduzione del pene in vagina

                Questa tecnica consiste nel muovere il pene intorno alle grandi labbra, oppure uscire completamente ad ogni spinta, cosicché l’ingresso della vagina e le labbra sono costantemente stirate e stimolate.

                • Mi piacciono i colpi ritmici profondi, un po’ lenti, che escono quasi dalla vagina per poi rientrare subito. Molti uomini, troppi, fanno dei movimenti brevissimi, in pratica stirano solo la loro pelle, stimolando poco o niente l’apertura vaginale. Prima di iniziare il rapporto mi piace anche che la punta del pene picchi un po’ contro l’apertura vaginale.
                • Mi piace moltissimo ogni tipo di stiramento o di tensione all’apertura vaginale. Entrare tutto dentro, puoi uscire tutto un’altra volta, e così via.
                • Una volta, con un uomo esperto più vecchio di me che non riusciva ad avere l’erezione, ho scoperto che il pene floscio all’ingresso vaginale mi eccita molto. Sono riuscito ad avere un orgasmo ‘vaginale’ con lui. L’unico orgasmo ‘vaginale’ che ho avuto finora.
                • Per me per raggiungere l’orgasmo ci vuole un movimento eccitante, di tipo rotatorio intorno alle labbra, un po’ di stimolazione del  clitoride e alla fine una profonda penetrazione.

                Ricerca dell’angolo ‘giusto’ durante la penetrazione

                In una ricerca condotta nel 2014-2018 dalla Indiana University School of Medicine assieme ad altri partner (vedi una sintesi in italiano) è emersa una tecnica in cui la donna, sia prona che supina, prova a cambiare l’angolo di penetrazione ruotando o alzando o abbassando il bacino (a volte con l’aiuto di un cuscino) fino a trovare l’angolo esatto in cui il pene sfrega la vagina provocando maggiore piacere.

                ………………..

                Il raggiungimento dell’orgasmo femminile con la sola penetrazione vaginale non funziona con tutte le donne, non funziona sempre, richiede che l’uomo abbia imparato a ritardare i tempi della propria eiaculazione, cosa non scontata. Perciò in generale non è una buona scelta.

                Integrazione della penetrazione vaginale con la stimolazione diretta del clitoride

                Nel Rapporto Hite ci sono numerose testimonianze di donne che raccontano come hanno integrato la stimolazione clitoridea con la penetrazione vaginale (p.235-239).

                • Il mio compagno sta pancia in su, io sto sopra con il pene in vagina. Si mette in ginocchio con la parte alta del corpo sollevata in modo che lui riesce alzare la testa e succhiarmi i capezzoli. Lui allunga la mano, la infila fra i nostri due corpi e con le dita stimola direttamente il clitoride della zona circostante. Con l’altra mano mi tocca il corpo e specialmente il sedere. Intanto mi muovo come mi piace di più.
                • Durante il rapporto, sul fianco, prendo in mano la porzione di pene che non è dentro in vagina, la massaggio, e nello stesso tempo mi procuro la stimolazione clitoridea e raggiungo l’orgasmo.
                • Durante il rapporto io sto sopra, seduta. Lui mi tocca leggermente il clitoride con un dito, una mano o tutt’e due le mani, e io mi ci muovo contro come mi piace di più.
                • Mi piace essere penetrata da dietro, in modo da poter stimolare contemporaneamente il clitoride.
                • Quando facciamo l’amore ci muoviamo in modo lento e sinuoso, io schiaccio le labbra della vagina intorno al pene mentre con le mani gli accarezzo il pene che entra ed esce, o mentre mi masturbo e/o stringo forte le gambe.
                • Quando facciamo l’amore lui sta su un fianco, io so pancia in su con una gamba sopra le sue e il pene dentro, lui mi masturba o lo faccio io. Sono io che controllo i movimenti del corpo.
                • Mi siedo sopra con il pene nella vagina. Poi mi distendo fino ad adagiarmi completamente e lui mi stimola il clitoride con le dita.
                • Se vogliamo l’orgasmo più o meno simultaneo, ci mettiamo nella posizione del missionario. Lui mi scopa per un po’, si eccita fino a un certo punto, poi si sposta un pochino in modo che io possa stimolarmi il clitoride mentre lui è ancora dentro. Quando arrivo a un certo punto lui riparte. Andiamo avanti a turni finché uno dei due si stanca e non resiste più. Se vengo prima io, il rapporto è estremamente piacevole. Se viene prima lui, sta sopra e dentro finché non svanisce anche l’ultima sensazione, poi si distende accanto a me e mi incoraggia mentre mi masturbo.

                Stimolazione del clitoride senza penetrazione vaginale

                Altre donne, invece, raccontano di rapporti dove stimolazione del clitoride e penetrazione vaginale non sono direttamente integrati.

                • Io sto a pancia in giù, lui si distende sopra di me, infila la mano sotto mi fa venire, venire, venire, non smette mai, non mi lascia alzare! È fantastico! (285)
                • Se non lo fanno gli metto io le dita dove voglio, e poi gli faccio vedere il movimento e la quantità di pressione che desidero. Porta sempre all’orgasmo, se sono pazienti e abbastanza sensibili da seguire le mie istruzioni. (282)
                • Mi strofina la zona genitale e poi le labbra: le apre e continua a esplorare finché io non mostro segni di eccitazione, senza parlare. Continua a strofinarmi per un orgasmo o due, poi qualche volta mi stimola il clitoride oralmente leccandomi e succhiandomi; un modo di fare deciso è più soddisfacente. In queste occasioni lui si bagna le dita con la secrezione vaginale e poi ne infila uno o due in vagina. Qualche volta s’addentra molto in vagina anche con la lingua. (286)
                • Un altro metodo è quello di metterci tutti e due a pancia in giù. Io sto sopra e strofino il clitoride contro le sue natiche. Qualche volta con le mani giocherello con i suoi testicoli e col pene (287)
                • Un uomo non riesce a stimolarmi clitoride fino a raggiungere l’orgasmo. Devo farlo io. Lui non può sentire gli effetti della stimolazione, io si. (289)
                • La cosa migliore che abbiamo trovato finora è stimolarmi da sola prima di scopare. Siamo contenti tutti e due, mi lubrifica e mi prepara la vagina rapporto, che poi godo molto, e a mio marito piace guardarmi mentre mi stimolo. Perciò funziona. (289)
                • Ci piace masturbarci tutti e due e fare un po’ i guardoni. (289)
                • Di solito iniziamo con lunghi elenchi baci carezze, e poi passiamo alla stimolazione reciproca manuale e qualche volta orale. Man mano che mi eccito, diventa difficile badare a quello che gli faccio, e alla fine smetto, e lascio che mi stimoli lui fino a raggiungere parecchi orgasmi. Poi mi penetra. (453).

                Non solo orgasmo. Il piacere dell’initimità

                Altre donne sottolineano che una buona intimità vale più del raggiungimento costante dell’orgasmo.

                • Per me l’intimità con un’altra persona è più importante dell’orgasmo (che, se necessario, raggiungo da sola). Se dovessi scegliere fra le due cose, sceglierei l’intimità. Mi piace da matti baciare, abbracciare, accarezzare, guardare e toccare l’altra persona. Mi sento più partecipe se non si parte subito con la stimolazione genitale, specialmente quando non ci conosciamo ancora bene, perché con l’eccitazione genitale dell’orgasmo devo concentrarmi su me stessa, perciò in quei momenti mi sento più sola, anche se queste esperienze possono essere vissute ugualmente insieme. (458 – 459)
                • Mi sembra deplorevole questa enfasi sull’orgasmo, la separazione dell’orgasmo dalla sensualità generale, dal calore, dalla sincerità dall’amore. Ho la sensazione che la sessualità delle donne emuli in questo lo stile meccanico maschile che punta all’orgasmo. I buoni rapporti sessuali, almeno per me, sono molto più legati a una vera comunicazione e intimità, una specie di coccole appassionate. (459)
                • Per me accarezzarsi su tutto il corpo è più importante dell’orgasmo. Baciarsi, accarezzarsi nel cuore della notte, ascoltare il respiro e il battito del cuore, sorridere, guardarsi negli occhi (molto importante), parlarsi sinceramente come si fa a letto dopo aver fatto l’amore, tutto questo rende i rapporti sessuali qualcosa di super speciale, che non può essere rimpiazzato dalla masturbazione o dall’orgasmo. Abbracciarsi, dirsi ti amo e t’amerò sempre, ti voglio molto bene, ti regalo il mio cuore e la mia anima, e accetto con piacere la tua, vale il mondo intero. Rinuncerei all’orgasmo per un’esperienza così, in qualunque momento. (460)
                • Non può piacere avere rapporti sessuali se non piacciono le carezze che si danno e si ricevono. Il piacere più grande è l’intimità fisica. Io e il mio amante attuale passiamo da due a sei ore ad accarezzarci, toccarci, coccolarci e abbracciarci, baciarci, riposarci l’uno nelle braccia dell’altro. È meraviglioso! (460)

                 

                NOTA 1: Così secondo il Rapporto Hite. La ricerca è stata condotta negli anni 70 sotto la supervisione della ricercatrice americana Shere Hite su circa 3000 donne americane. Le citazioni sono riprese dall’edizione pubblicata in Italia nel 2001: Hite S. (2001) Il Rapporto Hite. Una inchiesta sulla nuova sessualità femminile. I dati sulla percentuale di donne che non orgasmano (vedi l’elaborazione a p. 502-505 dell’edizione italiana 2001) sono stati raccolti e elaborati dalla Hite in maniera un po’ confusa. Le testimonianze sono riprese dalle pagine 222-234.

                 

                Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

                 

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                Sesso lento: rallentare per migliorare il piacere e l’intesa col partner

                 

                Il Sesso Lento (Slow Sex) aiuta a migliorare l’intensità del piacere e l’intesa col partner. Molto spesso la sessualità insoddisfacente delle coppie che vengono in consultazione è dovuta a rapporti episodici, rapidi e focalizzati sui genitali.

                 

                Il sesso lento consiste invece nel fare l’amore concentrandosi sulle proprie sensazioni e abbandonandosi al piacere, senza preoccuparsi dell’orologio e di raggiungere o far raggiungere in tempi brevi l’orgasmo al partner. Anche la penetrazione viene vista come una delle varie attività possibili, non come la principale.

                 

                Nel sesso lento rientrano attività quali baciarsi e carezzarsi a lungo, guardarsi negli occhi, dare e ricevere piacere a turno abbandonandosi al piacere, prestare attenzione alle proprie sensazioni e al respiro, carezzare lentamente i genitali del partner, fermarsi prima di arrivare all’orgasmo e poi riprendere.

                 

                E poi anche la penetrazione lenta, la penetrazione senza erezione, il coito rallentato, fare l’amore quando non si è stanchi e si ha tempo a disposizione, riservare all’amore un momento preciso della giornata, sviluppare un ‘rituale’ per fare l’amore, etc. Le diverse tecniche vanno poi adattate alle preferenze e alle caratteristiche  di ciascuna coppia.

                 

                Gran parte di questo sito è dedicato al Sesso Lento (Slow Sex).

                 

                Il sesso lento è quello che ti serve se al momento fai sesso di rado,  con poco piacere o desiderio, in fretta o con la mente altrove, se hai disfunzioni sessuali (eiaculazione precoce, anorgasmia, difficoltà di erezione) o se vuoi scoprire nuovi mondi.Una volta ripristinato, il contatto con la propria sessualità e col partner crea una tensione erotica quotidiana, che può essere mantenuta facilmente anche con poco tempo a disposizione.

                 

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