Definizione e trattamento dell’eiaculazione precoce in una prospettiva di coppia

Comunicazione al Convegno CIS MALATTIA: LA SFIDA DELL’EROS Qualità della vita sessuale nell’insorgenza di una malattia Bologna 9-10-11 Novembre 2017

Nel trattamento dell’eiaculazione precoce (EP) l’attenzione è solitamente rivolta all’uomo. Così ad esempio negli svariati materiali presenti su internet, una parte dei quali è prodotta da sessuologi, l’immagine classica utilizzata è l’uomo sconsolato in primo piano, seduto dal lato del letto, con la partner ancora distesa che lo guarda ammusonita. E anche nella terapia mansionale classica (H.S. Kaplan) alle donne si richiede semplicemente di mostrare comprensione per le difficoltà maschili e di aiutare il partner a fare una serie di esercizi di focalizzazione e controllo sulla propria (cioè maschile) risposta sessuale. Questo poster sostiene che considerare compiutamente l’EP un problema di coppia offre possibilità aggiuntive di trattamento nella terapia mansionale, grazie soprattutto a un ruolo più attivo della donna.

In una prospettiva di coppia, l’eiaculazione precoce può essere definita presente quando:

  1. l’eiaculazione avviene sempre o quasi sempre prima che la coppia lo desideri
  2. l’uomo eiacula in genere prima che la donna orgasmi e la donna rimane insoddisfatta
  3. la coppia è scontenta della propria vita sessuale, e prova sentimenti come ad esempio disagio, fastidio, frustrazione e l’evitamento dei rapporti sessuali.

In una prospettiva di coppia i partner hanno compiti diversi: l’obiettivo della coppia con riferimento all’uomo è aiutarlo a controllare meglio l’eccitazione e allungare la durata del rapporto; l’obiettivo della coppia con riferimento della donna è aiutarla a ridurre i tempi dell’orgasmo integrando nella stimolazione coitale la stimolazione clitoridea diretta.

Questi obiettivi richiedono di assegnare compiti diversi ai due partner.

L’uomo deve imparare non solo, come nella terapia mansionale classica, a riconoscere l’arrivo e controllare la propria eiaculazione, ma anche a stimolare meglio la donna sia migliorando e allungando i preliminari che stimolandole il clitoride.

La donna deve imparare a prolungare il coito maschile imparando a percepire i livelli di eccitazione del partner e chiedendogli quando necessario di rallentare o uscire dalla vagina, scegliere posizioni coitali non troppo coinvolgenti e eccitanti per il partner, evitare di aumentare troppo l’eccitazione del partner con propri movimenti coitali profondi e incontrollati e gemiti già nella fase iniziale del coito.

La donna deve inoltre migliorare la propria capacità di arrivare all’orgasmo stimolandosi il clitoride durante il coito.

In sintesi, nell’approccio che proponiamo il/la sessuologo/a deve far sì che entrambi i partner migliorino la conoscenza della sessualità propria e del partner e delle relative tecniche sessuali, mentre nell’approccio classico è previsto più semplicemente che solo l’uomo debba migliorare la conoscenza della propria sessualità.

L’adozione di una prospettiva di coppia nella definizione e nel trattamento dell’EP offre possibilità di trattamento aggiuntive rispetto alla terapia mansionale classica, basate sul rendere le donne e uomini più competenti e assertivi nel gestire risposta sessuale propria e del partner.

Riteniamo che questa prospettiva possa aumentare l’efficacia del trattamento soprattutto con coppie in cui l’uomo soffre di EP secondaria e intra moenia.

Autore © Leonardo Evangelista. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.