In politica e nelle aziende gli uomini non si fano scrupolo a intromettersi mentre una donna parla. Educarli a non farlo? Smetterebbero di ascoltare. Gli studi dicono che le donne ai vertici fanno come i maschi
Il giorno della vergogna è stato due martedì fa. Quando, da un capo all’altro degli Stati Uniti, due donne di prima grandezza sono state interrotte dagli uomini in situazioni ufficiali. Da un lato, a Washington, D.C., Kamala Harris, popolarissima senatrice democratica ed ex procuratore della California (c’è chi già la dà in corsa nel 2020), veniva interrotta da due colleghi repubblicani , come accaduto neanche una settimana prima, mentre interrogava il procuratore generale USA Jeff Sessions in un’udienza per le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni americane. Dall’altro, a San Francisco, Arianna Huffington, membro del Consiglio di amministrazione di Uber, era interrotta dal collega e miliardario David Bonderman proprio nel mezzo di un meeting sulla cultura sessista dell’azienda, da tempo nell’occhio del ciclone per il trattamento delle dipendenti (il Ceo, Travis Kalanick, si è dimesso tre giorni fa, in una mossa con pochi precedenti nell’hi-tech ).
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